La Parrocchia di Corazzo in una foto pubblicata da Wikipedia. |
A CORAZZO UN’INDAGINE DELLA FAO
Nel
1979 la FAO
scelse tra tutte le zone rurali d’Italia, quella di Corazzo per sperimentare
un’indagine da sviluppare poi in altre realtà, avente per oggetto il lavoro
della donna in agricoltura. Dal 18 al 23 luglio di quell’anno vennero a
Scandale tre operatori della FAO per effettuare detta indagine. Poiché sono
venuto in possesso di una copia di una parte del rapporto, lo trascrivo di
seguito, certo di fare cosa gradita a quanti amano conoscere vicende della vita
scandalese.
Rapporto
sul viaggio a Corazzo/Scandale, Italia dal 18-23 Luglio 1979, M .S. Fong, C.
Tasciotti e M. Giuliano. Lo scopo del viaggio è stato di pre-testare in piccola
scala tre questionari per la misurazione del lavoro della donna in Agricoltura.
Questionario A, Lavoro agricolo - B, Attività agricola – C, Tempo d’uso;
questionari sviluppati per il progetto UNFPA/GLO77/P51.
L’area
scelta è stata il villaggio di Corazzo nel comune di Scandale nella regione
Calabria, una delle regioni d’Italia meno sviluppate. Il comune è situato fra i
monti della Sila e il mare Ionio. Il villaggio Corazzo ha circa 500 abitanti
che vivono su 2000 acri
di terra in parte irrigati. La terra è stata assegnata agli agricoltori con la
riforma agraria del 1950.
In seguito venne avviato un programma per la creazione
di una scuola, un asilo, una chiesa e uffici comunali. Le colture maggiormente
coltivate sono: pomodori, olive, vino e vegetali destinati sia per la vendita
che per il consumo casalingo. Comunque, i sussidi governativi e le rimesse
degli emigrati sono la maggiore componente dell’economia familiare. Sono molte
le donne che coltivano la terra assegnata con la riforma agraria, gli uomini
sono emigrati per lavoro nei centri industriali del nord Italia, Svizzera e
Germania Occidentale. Contatti preliminari con il comune erano stati intrapresi
dal rappresentante italiano alla FAO l’ambasciatore Dr. Borin e dal direttore
dell’Istituto italiano di statistica ISTAT Dr. Pinto. Attraverso il personale
dell’Istat è stato contattato il sindaco di Scandale Dr. Scalise.
Il
sindaco si è prodigato assegnandoci un funzionario del comune che ci ha
assistito durante tutta la missione. Grazie ai suoi sforzi di assoluto valore,
la comunità ha risposto in modo attivo, cooperando con entusiasmo. Un utile
campione di donne di differenti strati sociali è stato estrapolato con
l’assistenza del funzionario comunale. In tutto 16 casalinghe sono state
visitate e 28 donne intervistate. Questionario A testato 11 volte, B 9 volte e
C 8 volte. Il registro delle casalinghe, che precede i questionari è stato
testato 14 volte. Prima dell’approccio con le casalinghe il funzionario del
Comune faceva un’introduzione preliminare. Tasciotti e Giuliano spiegavano lo
scopo dell’inchiesta mentre io osservavo. I questionari sono stati generalmente
usati in sequenza. Esempio: se A veniva usato con una casalinga, B e C venivano
usati con la seguente, in modo che ogni questionario venisse testato ogni
giorno. Non è stato sempre possibile ottenere interviste private con le donne.
Spesso le interviste erano condotte sulla porta di casa con intorno parenti,
piccoli bambini, gatti, cani, galline interessati all’esercizio. Abbiamo
riscontrato una positiva reazione da parte delle donne nell’essere intervistate
sulla loro vita lavorativa; realmente la percentuale delle risposte è stata del
100 per cento. Alla fine dell’intervista ad ogni donna è stata regalata una
medaglia della FAO incisa in italiano, generosamente fornita dalla nostra
divisione di Money and Medal”.