Antonio Barberio in una foto By Ros del 2009 |
Scandale, in fiamme i mezzi dell'ex
sindaco Barberio
L'attuale consigliere provinciale: “Vogliono
bloccare la mia candidatura al Comune”
SCANDALE - Uno scoppio nella notte ha
svegliato la famiglia del commissario liquidatore dell'Akros, Antonio Barberio,
che è anche consigliere provinciale di Crotone, eletto in una lista civica di
sinistra. Era l'una di questa notte e a provocare il botto è stato l'esplosione
di una gomma d'auto. Il primo a saltare dal letto è proprio Barberio. Si
affaccia dalla finestra, che dà sul giardino della sua villetta a Scandale, e
lo spettacolo che appare ai suoi occhi lo terrorizza: entrambe le auto di
proprietà della sua famiglia (due fiat Panda) sono in fiamme, così com'è in
fiamme il ciclomotore utilizzato dai due figli di Barberio. Fa le scale in
fretta e tenta di spegnere le fiamme utilizzando la pompa dell'acqua, che
ordinariamente usa per innaffiare il giardino. Quelle fiamme non si domano,
nemmeno quando interviene in suo aiuto un amico. Prima dell'alba, arrivano
anche i vigili del fuoco e i carabinieri con il comandante della stazione di
Scandale, maresciallo Pasquale Castellano, e vengono immediatamente avviate le
indagini, al momento contro ignoti.
Le due auto servivano alla famiglia per
raggiungere il posto di lavoro: Barberio, oltre all'attività politica, fa
l'insegnante all'istituto alberghiero di Le Castella, mentre la moglie,
Rossella Garofalo, insegna alle scuole elementari di Scandale.
Gli esecutori dell'atto intimidatorio,
per raggiungere i mezzi, hanno dovuto scavalcare il cancello che immette nel
giardino della casa, recintato interamente da una siepe verde. Sulla matrice
dell'atto Barberio non ha dubbi: esclude che l'esecutore possa avere legami con
l'Akros, azienda impegnata nella raccolta dei rifiuti differenziati e in alcuni
Comuni anche dei rifiuti solidi urbani, e punta il dito contro coloro che non
lo vorrebbero alla guida del Comune di Scandale. «È una questione comunale -
dice - perché prima hanno bruciato l'auto al sindaco e ora che si va verso
nuove elezioni, pensando che io possa candidarmi, hanno colpito me. Mi hanno
avvertito. Era già accaduto in simili circostanze nel 2001». Barberio ricorda
che già nel febbraio di quell'anno era andata a fuoco con le medesime modalità
l'auto di famiglia. Allora abitava in una casa che era in una zona più centrale
rispetto a quella di oggi.
Barberio ha ricevuto la solidarietà del
presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, e dei componenti dell'esecutivo.
«Ancora una volta - dice Zurlo - un rappresentante delle istituzioni è oggetto
di particolari attenzioni. Condannando il gesto siamo convinti che magistratura
e forze dell'ordine faranno luce sul gravissimo episodio che colpisce
l'esponente politico».
Anche il Partito democratico di Crotone
esprime vicinanza all'ex sindaco di Scandale, e «condanna fortemente ogni gesto
prevaricatore, di qualsiasi natura esso sia. Questi sono atti che mortificano
l’intera collettività oltre che le persone impegnate per la crescita sociale e
civile del nostro territorio. L’atto consumato questa notte ci indigna
fortemente e ci spinge a condannare con fermezza le logiche di prepotenza che
vogliono sopraffare l’operato di chi si impegna quotidianamente per il sviluppo
del territorio in cui opera».
Anche nel 2001, come oggi, si parlava
di una ricandidatura di Barberio alla guida del Comune, poi il Parlamento ha
approvato la legge che non consentiva ai sindaci di ricandidarsi dopo due legislature
e non si ricandidò.
Il 31 ottobre scorso il sindaco di
Scandale eletto alle ultime elezioni, Carmine Vasovino, è stato sfiduciato da 7
consiglieri (quattro della maggioranza e tre dell'opposizione), che si sono
dimessi e il prefetto ha sciolto l'assise e nominato il commissario prefettizio
nella persona del vice prefetto Micucci. Le dimissioni dei consiglieri sono
state determinate da una presunta ingerenza di Barberio nell'attività
amministrativa. Circostanza che Barberio considera priva di fondamento. Mentre
è del tutto fondata la notizia che l'ex sindaco stava valutando, insieme al Pd,
il partito in cui si riconosce, la possibilità di candidarsi alla carica di
primo cittadino.
Articolo di Gaetano Megna del 15 novembre 2012 ,
pubblicato dal sito “Il Corriere della Calabria”.