domenica 14 febbraio 2010

Scandalese condannato a due anni di reclusione per un bacio.


Dare un bacio a una ragazza, in ogni caso, poteva costare davvero caro. Se ne accorse nel 1937 un diciottenne di Scandale accusato di aver “con violenza ripetutamente baciata” una fanciulla di dodici anni. Era stato condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di Catanzaro e la corte di Appello, nel confermare quella sentenza, argomentò che “il bacio costituisce atto di libidine, qualora sia dato in modo lascivo e per impulso di lussuria, come appunto è avvenuto nel caso in esame stando alle dichiarazioni dello stesso imputato il quale affermò che da molto tempo amoreggiava con la ragazza e che lo scopo a cui tendeva, con il suo atto, era il matrimonio”. Che dire? Siamo nel 1937 e ancora in quell’anno un bacio poteva essere punito con due anni di reclusione!

I giudici non mostrarono alcuna indulgenza per quel giovane innamorato che aveva baciato la sua innamorata, mentre, come vedremo, si comporteranno ben diversamente con giovani stupratori innamorati.


Tribunale di Catanzaro, Volume 548, anno 1937, Sentenza del 30 giugno 1937. Cfr. Enzo Ciconte, «Mi riconobbe per ben due volte». Storia dello stupro e di donne ribelli in Calabria (1814-1975), Edizioni dell’Orso, 2001, pp. 92 e 328.