mercoledì 24 luglio 2019

Oggi ricordiamo Don Renato

L'ex Parroco di Scandale, Don Renato, con Giovanni Paolo II  a  Piazza San Pietro


Renato Maria Cosentini
23 gennaio 1924 – 24 luglio 2006
Ordinato Presbitero il 27 luglio 1946 - Parroco di Scandale fino al 24 luglio 2006


Scandale è in lutto. Un intero paese piange la morte del proprio parroco. Lunedì 24 luglio 2006 è morto all’età di 82 anni monsignor Renato Cosentini.
Non un parroco qualunque, ma Don Renato, parroco di Scandale praticamente da 60 anni. Mancavano infatti soli tre giorni (lo avrebbe fatto il 27 luglio) al suo sessantesimo di sacerdozio e solo pochi mesi dopo essere diventato prete, ancora “ragazzino”, fu destinato a Scandale. C’è un’aria triste a Scandale, silenzio… continua la vita di sempre, i muratori lavorano sulle impalcature ma anche il rumore del martello, della pala sembra avere un suono diverso.
Villa Condoleo, la sua casa, è meta di pellegrinaggio appena si è cominciata a spargere la notizia per le strade del paese.
Don Renato si è spento alle prime luci della mattina del 24 luglio; la sera di domenica, ancora lucido, è stato circondato dall’affetto delle persone più care che hanno pregato con lui. In nottata le condizioni del “Prete di campagna” si sono aggravate e il grande cuore del nostro parroco ha cessato di battere nel primo mattino. Già poche ore dopo la sua morte sono giunti a Villa Condoleo moltissimi preti della zona nonché monsignor Francesco Frandina, Amministratore diocesano dopo il trasferimento del vescovo Mugione a Benevento. Da tutto ciò si capisce come don Renato non fosse solo il parroco di Scandale e come il suo nome avesse una certa risonanza nel clero crotonese e non solo. In prima fila all’arrivo di Papa Wojtyla nella visita del pontefice a Crotone, grande amico dell’ex vescovo di Crotone monsignor Giuseppe Agostino che mercoledì 26 luglio alle ore 18,00 in piazza Condoleo celebrerà i Suoi funerali.
Intanto, già lunedì 24 luglio sono cominciati i tre giorni per ricordare il parroco per antonomasia di Scandale. E’ iniziata una veglia di preghiera che si protrarrà, notti comprese, fino ai funerali. Lunedì sono state celebrate due sante messe, la prima nella cappella di Villa Condoleo e l’altra nella Chiesa Madre, un’altra messa sarà celebrata oggi, martedì 25 luglio, da don Serafino Parisi, parroco di Santa Severina, e dopo la seconda veglia notturna, mercoledì pomeriggio la salma di don Renato muoverà, alle 17,30, portata a braccia dai suoi parrocchiani dalla Chiesa Madre per le vie del paese fino alla grande piazza Condoleo, che fu realizzata su un terreno che don Renato donò al Comune di Scandale.
Qui, monsignor Agostino, altri vescovi provenienti dalla Calabria e non solo, e tantissimi parroci insieme con tutta la popolazione di Scandale saluteranno il prete dei bambini ma non solo, il prete degli anziani ma non solo, l’uomo che ha dato una certa importanza, facendone parlare in bene, al piccolo paesino dell’entroterra crotonese.
Si racconta che fino a qualche anno fa fosse più conosciuta Villa Condoleo che Scandale o meglio che Scandale fosse conosciuto grazie a Villa Condoleo. Di don Renato ha avuto modo di parlare anche lo scrittore locale Pasquale Minniti con due libri il primo uscito nel 1996 intitolato “Un prete di Campagna” e un altro stampato un mese fa curato dallo stesso Minniti e dal grande amico di Don Renato, Gino Scalise, sul quale si possono trovare tante foto che ripercorrono la vita del prete scandalese, libro al quale il curatore ha voluto dare lo stesso titolo del primo e cioè “Un prete di campagna” aggiungendo don Renato Cosentini e la frase “Cristo non manda mai nessuno in pensione…”.
Ma di Don Renato, “prelato d’onore di Sua Santità”, si parla anche in altri libri e tanti sono stati gli articoli dedicati a Lui e alle sue opere.
Lo piangono in tanti in queste ore, il fratello Salvatore, i pochi parenti rimastigli, le suore laiche dell’Ordo Virginum di Villa Condoleo, le tante ragazze cresciute dai lui e che lui ha aiutato a sistemarsi: tutto il paese di Scandale e non solo.
Tanto il bene fatto dal parroco di Scandale, grazie alle opere realizzate, tante le ragazze ora donne, divenute maestre di scuola materna grazie al diploma preso “alla scuola di don Renato”, le bambine e i ragazzi difficili strappati alla strada e ospitati e curati a Villa Condoleo ma anche, durante le vacanze estive, a Capo Piccolo dove don Renato aveva pensato di creare una struttura per l’estate per far trascorrere momenti lieti ai suoi “figli”.
“Con la morte di Don Renato – dichiara il sindaco di Scandale Fabio Brescia – si chiude una pagina di storia di questo paese. Mi legava a lui una profonda amicizia e il ricordo per i racconti di mio padre che era sindaco di Scandale quando Villa Condoleo muoveva i primi passi. La sua morte lascia un vuoto difficilmente colmabile. Don Renato era un caro amico di tutti che ha vissuto la sua vita a contatto con gli altri e per gli altri”.
Gli fa eco il vice sindaco Tonino Coriale: “È venuta a mancare una figura importante per la nostra comunità e non solo, direi anche per tutto il comprensorio. Persona altruista, umile, disponibile e soprattutto sensibile. Uomo di grande carisma, vicino ed attento ai problemi di questa collettività. Lo ricordiamo per essere stato per tutti buon sacerdote, buon padre e un ottimo nonno. Esprimo le più sentite condoglianze ai parenti e alle persone a lui vicine”.
Ricorda Don Renato anche l’assessore Gino Pingitore per anni vicino a Lui come responsabile del Comitato feste. Proprio Carvelli ha dedicato al parroco un libro “Scende la sera – le prediche di don Renato”: “Ricordo Don Renato come il parroco di tutti noi, come il prete dei bambini. Colui che ha accolto tanti orfani ma anche il prete degli anziani. È stato il prete di tutti in particolare dei sofferenti”.
In conclusione mi sia concesso, in questo momento storico per la nostra comunità, un pensiero: ricordo Don Renato fin dalla mia più tenera età, mi ha cresciuto, battezzato, data la prima Comunione, confessato decine di volte, mi ha aiutato. A volte mi sono sentito abbandonato da lui (ma forse ero io che avevo abbandonato lui), abbiamo avuto dei contrasti ma fin da piccolo lo guardavo e pensavo che Don Renato non sarebbe mai morto…
L’ho visto invecchiare, le rughe gli solcavano il volto ma per me rimaneva una persona immortale, una persona dalla quale non mi sarei mai dovuto distaccare, invece anche don Renato mi ha lasciato, me lo sono visto in quella bara, non mi parlava più, immobile, con il Calice in mano. Lo avevo visto qualche giorno fa, mi dicevano che stava male, ma una volta nella sua stanzetta, per me era sempre lo stesso, mentre il male se lo stava mangiando dentro. Quel giorno sono dovuto andar via per altri impegni, spinto da lui stesso, senza aver avuto modo di parlargli. Mi sono perso l’ultima occasione per parlare con un Grande Uomo.
Addio Don Renato, addio Nonno Padre come ti chiamavano le tue bimbe…


Articolo di Damiano Lacaria su Il Crotonese del 25 luglio 2006



Autorità del Marchesato presenti ai funerali di Don Renato