Renato Castellani in una foto dell'Istituto Luce |
Renato
Castellani e il film “Il Brigante”
Il
regista Renato Castellani, che spesso si definiva “il grande
dimenticato”, girò a Scandale tra il mese di maggio del 1960 e l’aprile del
1961 il film “Il Brigante”. Film che durava all’inizio tre ore e mezza, ma fu
tagliato, prima di circa 30 minuti per presentarlo al Festival di Venezia il 30
agosto del 1961, poi di un’ora, prima che arrivasse nelle sale
cinematografiche. Appena uscito, molti scandalesi che avevano fatto le comparse
andarono a vederlo sia a Crotone che a Catanzaro, ma rimasero molto delusi
perché erano state tagliate proprio le parti dove c’erano loro.
Il
film “Il Brigante”, scrive Castellani, “L’ho girato in assoluta libertà, perché
il produttore (Angelo Rizzoli) non mi ha posto limiti: sono stato undici mesi
in Calabria e ho amministrato personalmente il film. Il Brigante è stato fatto
nel 1960 ed è costato 98 milioni. Nelle scene dell’occupazione delle terre ci
sono 600 comparse. Non farò più un’impresa del genere perché sono diventato
matto. Ho girato 200 mila metri di pellicola, però avevo una troupe
piccolissima, questa volta con il sonoro, con tutta gente presa sul posto.
Quando è stato finito, il film ha fatto impressione, la gente stava lì tre ore
e mezzo per vederlo. Poi i distributori hanno cominciato con le loro richieste
di tagli e anche Chiarini [direttore del Festival del Cinema] che lo voleva per
Venezia mi ha chiesto di tagliarlo un po’. È andata via quasi un’ora e il film
si è un po’ squilibrato”.
Il film,
tratto da un romanzo del 1951 di Giuseppe Berto fu nominato per il Leone d’Oro,
ma ebbe soltanto il premio FIPRESCI alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961.
Castellani morì a Roma il 28 dicembre 1985. Era nato a Finale Ligure, provincia
di Savona, il 4 settembre 1913 e fino a 12 anni ha vissuto in Argentina dove i
genitori erano emigrati. Tornato a Milano, si laurea in architettura nel 1936
ed entra subito nel mondo del cinema. Ha vissuto per molti anni a Tropea.