mercoledì 26 luglio 2017

Tommaso Moro – Contro i ricchi

Thomas More - Ritratto di Hans Holbein il Giovane (1527)

“Eppure questi individui funesti, dopo che con insaziabile avidità si sono spartita l’intera massa di beni che sarebbero bastati per tutti, quanto rimangono lontani dalla felicità che si gode in Utopia! Laggiù, una volta che è stata soffocata del tutto qualunque avidità di denaro grazie all’abolizione del suo uso, quale caterva di fastidi è stata spazzata via, che folta messe di delitti è stata divelta dalle radici! Chi può ignorare che tutte quelle frodi, furti, rapine, risse, disordini, contese, tumulti assassinii, tradimenti, avvelenamenti, che le quotidiane esecuzioni capitali riescono a punire ma non a raffrenare, subito si spengono non appena sia tolto di mezzo il denaro? e che nello stesso istante dileguano paura, ansietà, affanni, tormenti ed insonnie? e che la povertà stessa, la quale sembra patire penuria di solo denaro, una volta che questo venisse soppresso del tutto, subito verrebbe anch’essa ad attenuarsi? Per chiarire meglio la cosa, rimedita un poco in cuor tuo su qualche annata avara e di scarso raccolto, durante la quale diverse migliaia di persone siano morte di fame: io sostengo decisamente che, se alla fine di quella carestia si fossero ispezionati i granai dei ricchi, si sarebbe trovata tanta abbondanza di cereali, che, a distribuirli fra quanti dovettero soccombere all’inedia o alle malattie, nessuno avrebbe minimamente patito per quella sterilità del terreno e del clima. Tanto sarebbe facile assicurarsi il sostentamento, se non ce lo impedisse proprio quel benedetto denaro, l’invenzione sopraffina che avrebbe dovuto spianarci la strada per procurarcelo!”


Tommaso Moro
Thomas More
Londra 1478 – Londra 1535
Umanista, politico e filosofo inglese. Santo.
Amico e discepolo di Erasmo da Rotterdam, partecipò attivamente alla vita politica, ricoprendo alte cariche. Di fede cattolica, si rifiutò di riconoscere Enrico VIII come capo della Chiesa, e per questo condannato a morte. Solo nel 1935 fu proclamato santo da Pio XI. L’opera che gli diede fama immortale e l’Utopia (dal greco ou (non) e topos (luogo) che indica “luogo che non è” o anche “ciò che non è in alcun luogo”.