Una casa colonica di Corazzo in una foto del 1955 conservata nell'Archivio Rossi-Doria |
Storia
di Iuliano Arturo di Giovanni
Scandale,
23 aprile 19 55
È un
vecchietto di 72 anni che vive solo con la moglie di 70. Prende la pensione:
5000 lire al mese. Ha avuto 13 figli: 10 sono morti, 3 sono sposati, i due
maschi nei paesi vicini, la figlia a Scandale. La figlia ha due bambini, sta
bene ma lei è donna e non può come vorrebbe aiutare i genitori. Ogni tanto gli
altri quando vengono prestano qualche cosa (caffè, zucchero, pasta). Lavora un
orto all’uscita del paese di ½ ettaro. Metà prodotto se lo tiene lui, metà lo
dà al proprietario. Coltiva: cipolle, lattuga, scarola, cetrioli, cocuzze,
pomodori, peperoni. Prima della riforma era terragerista.
Si sposò
giovane a 19 anni perché era orfano, benché sia figlio illegittimo dice che suo
padre morì quando lui era ancora piccolo, sua madre morì di bronchite. Dopo
aver fatto 2 figli andò in America a Pittsburgh e ci rimase per 7 anni. La
moglie non lo raggiunse perché aveva paura del mare. Fu richiamato alla guerra
mondiale, fece 8 anni il militare e poi rimase in Italia. Parla americano ed
era per questo che era venuto a casa. Sembra molto furbo e per vivere quando
non tiene niente, fa sparire le galline. Non me l’ha detto lui però. Di salute
sta abbastanza bene, qualche volta d’inverno ha i reumatismi ma nient’altro.
Vorrebbe campare ancora fino a 90 anni. La moglie invece sta poco bene. La
notte non dorme per il troppo dolore alle membra. Adesso è vecchia, ma è ancora
buona, quand’era giovane aveva certe zizze? Ci fidanzammo da piccoli.
A Pasqua è
andata a fare la comunione a Crotone dal Vescovo (che chiama Santità) e questo
gli regalò 250 lire. È molto fiero di questo. È stracciato e sporco. I vestiti
che porta gli sono stati regalati 3 mesi fa ma erano già molto usati. Devono
pagare 18000 lire l’anno di fitto e una volta tolte le 1500 lire al mese rimane
per mangiare 100 lire al giorno. “Alla mia signora piace il caffè e anche a me”
e non ci basta solo il pane. Non va alla cantina. Parla sulla piazza o più su
con i vecchi suoi amici che come lui non lavorano. I giovani di adesso sono
vagabondi: non lavorano, sono cattivi e giocatori e bestemmiano “per la Madonna ” e questa
bestemmia poi scappa sempre e allora si porta la mano alla bocca e ricomincia a
dire di nuovo “per la Madonna ”
e ride.
Le persone
più importanti del paese sono il sindaco, il segretario, il prete ma nessuno fa
bene il suo dovere. Chi è il capo del Governo? Prima era De Gasperi, adesso non
sa. Chiedo io: lo conosce il Presidente della Repubblica, lui risponde No. Allora
gli dico: Einaudi; allora tutto sorridente mi dice, voi che lo conoscete
ditegli di regalarmi le scarpe e me le mostra sono scucite, troppo grandi,
vecchie e rigide. Io sorrido e rispondo che non è amico mio Einaudi e che le
scarpe bisogna chiederle al calzolaio, lui non ci crede e insiste. Mussolini
invece era un grande uomo.
Notazioni
e Appunti di Rossi-Doria e delle sue collaboratrici,
A.N.I.M.I., Roma, Archivio Rossi-Doria, fascicolo 9, vol. II (dattiloscritto).