venerdì 26 agosto 2011

Sagra del fico d’India a Scandale in un articolo di Rodolfo Bava




Il fico d’India: un’occasione di sviluppo?



Recentemente, un quotidiano del nord ha pubblicato un articolo dal titolo: “Il pane dei poveri diventa un tesoro. A San Cono, la capitale europea dei fichi d’India”. “Pane dei poveri” perché un secolo fa i fichi d’India rappresentavano il cibo quotidiano di molte famiglie. È una pianta originaria dell’America, introdotta, sia in Sicilia che in Calabria, dagli spagnoli. Tra le varietà: la gialla (la più diffusa), la bianca (la meno nota) e la rossa (o sanguigna, la più pregiata). A San Cono, in Sicilia, un paese di 350 abitanti, non vi è disoccupazione (veramente eccezionale per un centro del sud Italia), grazie alla coltivazione, su 1500 ettari di terreno, dei fichi d’India. Frutto che viene esportato in tutta Europa.


Bene, quindi, ha fatto la Pro Loco di Scandale ad organizzare, alcune settimane or sono, la “Sagra del fico d’India”. Un frutto poco apprezzato da alcuni di noi, pur essendo ricco di vitamine, proteine e zuccheri. Ma l’azione della Pro Loco dovrebbe essere coadiuvata dagli amministratori locali e dalla Regione Calabria, al fine di incrementare la facile coltivazione di tale pianta nei terreni collinosi e aridi della zona di Scandale, di San Mauro Marchesato e di Santa Severina. I fichi d’India, a San Cono, vengono trasformati finanche in meravigliosi liquori, dotati (sembra) di proprietà taumaturgiche ed in ottime e saporite marmellate. A Scandale esiste una ditta che fabbrica liquori. Un’altra esiste a Crotone. Perché (ci domandiamo) non cercano queste due ditte di trasformazione ad ottenere un liquore anche dai fichi d’India alla stessa maniera di qualche collega di San Cono?


L’intraprendenza, l’attivismo, la fantasia potrebbero portare ricchezza nella nostra provincia. I fichi d’India di Scandale, opportunamente valorizzati e commercializzati, potrebbero rappresentare un esempio per una sicura fonte di guadagno per gli abitanti non solo di Scandale, ma anche di quelli vicini.



Articolo pubblicato da “Laprovincikr” il 9 ottobre 2004.