Scandale - Sposalizio di Maria e Mico Aprigliano a Largo Genuzzo (Foto Archivio Aprigliano) |
È arrivato Gentilino (racconto
inedito) di Ezio Scaramuzzino
Quando
a Scandale si sentiva dire “È arrivato Gentilino”, ciò significava che per
molti era il momento di comprare un paio di scarpe nuove. Erano gli anni
cinquanta del secolo scorso e anche io, allora bambino, ero colpito dal rapido
propagarsi di questa notizia.
Gentilino
Girotti era di Montegranaro nelle Marche e qualche anno prima, non si sa per
quale strano incrocio di influenze astrali, aveva sposato una Scandalese,
Rosina Militi, tra l’altro mia cugina, dalla quale aveva avuto un unico figlio,
Vittorio. Gentilino era un piccolo imprenditore e produceva scarpe, che poi
vendeva personalmente, andando in giro per l’Italia con il suo furgone e
facendo sosta prevalentemente a Scandale, dove, con la sua mercanzia, faceva
una spietata concorrenza ai calzolai del posto.
Con
l’inizio della bella stagione, quasi ogni anno Gentilino riempiva il suo
furgone e con moglie e figlio scendeva al paese. Appena arrivato, depositava la
famiglia e faceva il giro dei parenti, degli amici, dei conoscenti. Dovunque
era accolto bene, perché risultava simpatico ed interessante con il suo accento
marchigiano, oltre che per la sua gentilezza (gentilezza-Gentilino, nomen omen)
ed il suo carattere aperto e gioviale.
Piccola
parte di un lungo articolo di Ezio Scaramuzzino pubblicato il 28 febbraio 2019