martedì 31 dicembre 2013

L'ultimo tango

Foto del 2006 pubblicata da Area Locale

In arrivo il 2014


lunedì 30 dicembre 2013

Foto del Canta Natale 2013

Alcune foto del Canta Natale 2013 - Le altre si trovano sulla pagina Facebook di Musica x Sempre








domenica 29 dicembre 2013

Affacciati – Poesia di Nicola Paparo

Palazzo Drammis a Scandale in una foto di Cesare Grisi

AFFACCIATI
Affacciati, beddra, affacciati, amata,
affacciati priestu ca sugn’arrivatu.
Ti puort’ i saluti di mamma e di tata,
‘i tutt’i parent’e d’u mia vicinatu.
‘I d’uor’ ‘u ti puortu collan’ed aneddra,
ma cori gentil’e nu paru di spaddre
ca tat’ha ‘maparatu a ‘mbastu ed a seddra.
Hajiu sutta la peddra ‘na forte cudiddra
ch’ ‘a mamm’ha curatu ccud’uojiu e murtiddra.
‘U jiri sintiendu a chistu ed a chiddru
ch’ ‘u sugnu malatu nè tiegnu gariddri.
Ad ogni affacciata mi pari cchiù beddra,
‘na ros’addurusa, d’u cielu ‘na stiddra.
Ccu l’uocchi ti mandu di fuocu fajddra
e ppi ri labbruzzi ch’ancora nu’ vasu
ccu mamma ti mandu ‘na cist’ ‘i cirasi.
Mo’, beddra mia, tras’ e a cunocchia ed a fusu
‘u perdiri tiempu, ca sugnu gilusu.


NICOLA PAPARO

venerdì 27 dicembre 2013

Leo Barberio nuovo coordinatore provinciale dei Giovani Democratici

Leo Barberio con l'ex  Sindaco di Scandale, Carmine Vasovino

Crotone, Leo Barberio nuovo coordinatore provinciale dei GD
“I giovani del Pd ritornino ad impegnarsi per migliorare questo territorio”

CROTONE lunedì 23 dicembre 2013
Si è riunita il 21 dicembre alle 11:30 presso la Federazione Provinciale del Partito Democratico di Crotone, l’assemblea dei segretari cittadini dei Giovani Democratici della provincia per eleggere il nuovo coordinatore provinciale. L’assemblea è stata presieduta da Antonino Castorina e Mario Valente i quali hanno voluto fortemente quest’assemblea per dare un forte segnale di rinnovamento all’interno della struttura Giovanile locale. Durante l’assemblea numerosi sono stati gli interventi dei segretari di circolo e, dopo una lunga e costruttiva discussione é emerso come nome unitario quello di Leo Barberio già membro dell’esecutivo regionale dei Giovani Democratici. Nome unitario non scelto a caso ma valutato bene visto il grande impegno svolto nel corso degli anni come ha sottolineato il segretario cittadino di Scandale Serafina Demme, circolo di provenienza dello stesso Barberio. Hanno partecipato inoltre il dirigente nazionale Marco Grandinetti e due membri dell’esecutivo regionale Antonello Alfarone e Giuseppe Dell’Aquila i quali hanno espresso piena soddisfazione per la scelta condivisa e i metodi adottati. Il neo coordinatore Barberio ha ringraziato tutti per la fiducia mostratagli e ha ribadito il suo forte impegno affinché la struttura giovanile del Pd crotonese ritorni ad essere una fucina di idee e luogo di ritrovo per tutti i giovani della provincia che hanno voglia di impegnarsi per migliorare questo territorio. Un giornata trascorsa all’insegna dell’armonia col l’augurio che il neo coordinatore possa traghettare nel migliore dei modi la struttura fino al prossimo congresso.

“Auguro buon lavoro al neo coordinatore – ha affermato il Segretario Provinciale del PD Arturo Pantisano. Come il PD, anche i Giovani si riorganizzano facendolo con un’unanimità che fa ben sperare per il futuro della nostra organizzazione. I Giovani sono una risorsa fondamentale per un Partito Politico, le loro idee ed il loro impegno saranno da stimolo per tutto il Partito Democratico, che si rinnova non solo anagraficamente ma anche nei metodi di gestione e nei progetti da intraprendere. Ci sarà molto lavoro da fare da qui in avanti ed é una fortuna che tutti noi avremo, da oggi, i Giovani Democratici schierati assieme al PD nell’azione Politica quotidiana del nostro territorio”.

“Sono felice per l’elezione a Coordinatore dei Giovani Democratici della Provincia di Crotone di Leo Barberio – ha commentato il Presidente GD Calabria e vice Segretario PD provincia di Crotone, Giuseppe Dell’Aquila. Da anni, insieme, ci siamo adoperati per creare una vera ed importante rete tra Giovani del PD per tutto il Crotonese. Conosco il suo modo di lavorare e sono certo, saprà affrontare il duro lavoro che spetta oggi a noi Giovani, e cioè, far capire ai nostri coetanei l’importanza di impegnarci in Politica e superare insieme questo duro momento di crisi economico e sociale che vive il nostro Paese, specie il nostro Territorio. Leo ed i GD della Provincia di Crotone troveranno una forte collaborazione all’interno anche dello stesso PD, che ha bisogno di idee fresche e di Giovani impegnati per la collettività”.


Articolo pubblicato da Il Cirotano 

giovedì 26 dicembre 2013

NATHANIEL HAWTHORNE

Nathaniel-Hawthorne

“La felicità è come una farfalla:
se l’insegui non riesci mai a prenderla,
ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te”


NATHANIEL HAWTHORNE
Salem 1804 – Plymouth 1864 
Scrittore statunitense, autore del famoso romanzo La lettera Scarlatta (1850)

mercoledì 25 dicembre 2013

Buon Natale


Scandale - Santuario di Santa Maria di Condoleo in una foto By Ros

martedì 24 dicembre 2013

Quando arriva Babbo Natale

Foto del 2008
Foto del 2006
Foto del 2008

lunedì 23 dicembre 2013

domenica 22 dicembre 2013

L’agguato della banda Monaco al barone Drammis nel 1863

Il palazzo dei baroni Drammis a Scandale in una foto By Ros

Dell’agguato di Pietro Monaco al barone Drammis, avvenuto il primo aprile del 1863, ne avevamo già parlato in un altro articolo di questo blog, riportando i documenti della Commissione Provinciale sul Brigantaggio, pubblicati dal giornale L’Indipendente di Napoli mercoledì 17 giugno 1863. Il fatto, però, è avvenuto il primo aprile e non l’11 come, probabilmente per un errore, era stato scritto.
Riporto ora di seguito un passo del giornale “Il Pungolo” di Napoli, un po’ diverso di quello riportato da L’Indipendente.

L’agguato della banda Monaco al barone Drammis, secondo “IL Pungolo” di Napoli del 1863

“Il primo del corrente mese la banda del famoso Pietro Monaco, appiattata da più giorni dietro un forte burrone, faceva piovere una grandinata di palle sul barone Salvatore Drammis e suo figlio Nicola, mentre là transitavano. Quest’ultimo fu ferito alla spalla, ma non gravemente. Il Drammis che aveva seco otto guardiani piombò addosso ai briganti ed uno ne uccise, due altri ferì gravemente, il resto fugò. Dei guardiani, uno, tal Rosario Ceraldi, avendo toccato nello scontro una ferita mortale, spirò il giorno appresso.
E tutto ciò perché il Drammis è uomo liberale, filantropico e nemico della reazione, al progredir del quale egli si oppose energicamente ed in special modo nel 1860. I briganti, irritati e resi più feroci per lo smacco toccato, si vendicarono dappoi, uccidendo gli animali e devastando i poderi non solo del Drammis, ma di molti altri proprietari. Un povero vecchio di Santa Severina fu anche vittima espiatoria della rabbia di questi scellerati”.

“Il Pungolo”, giornale politico popolare della sera, venerdì 10 aprile 1863, Napoli.


sabato 21 dicembre 2013

Scandale – Il 26 Dicembre la 4ª Edizione di Canta Natale

Locandina del "Canta Natale" - Salone "Bella Blu" il 26 Dicembre alle 20,30

venerdì 20 dicembre 2013

Gianni Rodari - L'albero dei poveri



L’albero dei poveri

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bimbi è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.

Che strani fiori, che frutti buoni
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco…

Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sul vetro è fiorito:
io lo cancello con un dito.


Gianni Rodari

giovedì 19 dicembre 2013

Scandalesi a Lourdes

Foto pubblicata qualche anno fa da By Ros

Comune di Scandale – Attriti tra l’Amministrazione e l’Opposizione

Il Comune di Scandale in una foto pubblicata in passato da Il Cirotano

Scandale, minoranza assente: avviata procedura decadenza

SCANDALE martedì 17 dicembre 2013
 In una lettera datata 13 dicembre 2013 inviata dal Comune di Scandale e indirizzata ai consiglieri di minoranza, Antonio Barberio e Serafina Demme è stato comunicato l’avvio del procedimento per la decadenza dalla carica di consigliere, per la mancata partecipazione alle sedute del Consiglio comunale, ai sensi dell’art.43 del TUEL. In effetti, la legge prevede che qualora i consiglieri comunali si assentano per tre volte consecutive dal Consiglio senza produrre giustificazioni decadono dalla loro carica. Barberio e Demme per la quarta volta consecutiva non si sono presentati ai consessi civici indetti dal sindaco Iginio Pingitore nelle seguenti date: 1 giugno 2013, 30 luglio 2013, 19 ottobre e 30 novembre. Responsabile del procedimento è la segretaria comunale, dr.ssa Stefania Tutino, la quale curerà tutto l’iter. I consiglieri di minoranza entro la fine dell’anno dovranno presentare le motivazioni per cui sono stati assenti, mediante memore scritta, documenti e giustificazioni, l’amministrazione ha in seguito l’obbligo di valutare, analizzare le osservazioni e/o deduzioni presentate al fine di stabilire la fondatezza.

L’adozione del provvedimento finale spetta al Consiglio comunale. Eventuale decadenza i soggetti avranno la possibilità di fare ricorso al T.A.R. Il sindaco Iginio Pingitore ha dichiarato che “è un atto dovuto, i consiglieri di minoranza dopo una campagna elettorale accesa e che sembravano volessero cambiare il volto del paese hanno dimostrato di non avere nessun interesse per il bene della comunità. I fatti lo dimostrano, poiché risultano costantemente assenti dal consesso civico, tranne le apparizioni mediante manifesti rivolti ad attaccare il sindaco e la sua amministrazione che ancora governa da pochi mesi”. E’ un atto dovuto ribadisce ancora il sindaco, “poiché alcuni metodi propagandistici sarebbero ammissibili solo in campagna elettorale, ma il modo civile e democratico per far conoscere le proprie idee rimane sempre il dibattito, ancor di più qualora una persona abbia avuto il consenso popolare e occupa un posto in Consiglio comunale. A tal punto, per eventuali dissensi contro l’amministrazione esiste solo l’aula della casa del popolo per controbattere e non subdoli manifesti appesi al muro, nei bar e per le vie del paese”.

Articolo de Il Cirotano  del 17 dicembre 2013


mercoledì 18 dicembre 2013

Massime e aforismi - Voltaire

Voltaire

“Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto”

VOLTAIRE
François-Marie Arouet
Parigi, 1694 – 1778
Filosofo, scrittore, drammaturgo e poeta francese.

martedì 17 dicembre 2013

Scandalesi a St. Georgen

Scandalesi a San Giorgio  in tre foto pubblicate da Area Locale nel 2007



lunedì 16 dicembre 2013

Le vie di Roma sotto le Feste

Roma - La centralissima Via del Corso in questi giorni di Natale
Via del Corso

Roma - Piazza Colonna

Quondu u ci iuncivamu

Foto reperita nel Web

domenica 15 dicembre 2013

Ezio Scaramuzzino - Partite di carte e di cuore

Piazza Guglielmo Oberdan a Scandale in una foto d'epoca (Archivio Aprigliano)
Partite di carte e di cuore
Si giocava soprattutto a carte allora a Scandale. In un angolo del Bar Centrale io ed i miei amici davamo fondo alle nostre energie, in attesa che la vita ci aprisse qualche spiraglio sul nostro futuro. Eravamo giovani, disponevamo di pochi soldi, ma quei pochi soldi avevamo il gusto di fregarceli a vicenda, in un andirivieni senza fine che per il momento dava un po’ di sapore alle nostre giornate. Si incominciava già al mattino e si giocavano delle interminabili partite di Terziglio. Alla fine si tiravano le somme, i soldi passavano da una tasca all’altra e ci si salutava, dandoci appuntamento per il pomeriggio. Così si viveva allora, tra partite a carte, sfottò, beffe e dispetti. Intorno ai vari tavoli di Terziglio c’era sempre qualche spettatore, alla giusta distanza ovviamente, perché non tutti i giocatori, specie nei momenti di iella, tolleravano la presenza di qualcuno alle proprie spalle.
Era una giornata in cui tutto mi andava per il verso giusto. Potevo anche giocare distrattamente, ma finivo per vincere. Apparve alle nostre spalle un signore anziano, dall’età incerta, che si mise a seguire il gioco. Ci facemmo dei cenni d’intesa, mentre lo sconosciuto, avvicinandosi sempre di più, dava a vedere di essere molto interessato. Arrivò a prendere una sedia e a sistemarsi tra i due giocatori che perdevano, ma entrambi gli fecero capire che non era gradito, girando le carte ed impedendogli di seguire. Finì col sistemarsi dietro di me, che non avevo di questi problemi, anche perché quel giorno vincevo e forse avrei vinto anche giocando a carte scoperte.
Interrompemmo verso l’ora di pranzo, ma alle due del pomeriggio ero già al Centrale, in attesa dell’arrivo di qualcun altro. Ero stato il primo ad arrivare, come spesso mi capitava, e nell’attesa avevo preso un mazzo di carte, che mi divertivo a mescolare continuamente oppure a sistemare sul tavolo, in un abbozzo di Solitario, da interrompere ad ogni evenienza. Guardavo sempre verso l’ingresso, in attesa dell’arrivo di qualcuno, quando vidi entrare il signore sconosciuto del mattino. Mi vide solo e si avvicinò, presentandosi: “Avvocato Barca, Giuseppe Barca, avvocato in pensione”, disse.
Ero incuriosito, come sempre mi succede quando mi si scopre uno spicchio di umanità. In pochi minuti mi raccontò gli aspetti salienti della sua vita. Nato nel paese, era emigrato da giovane a Milano, dove aveva studiato, si era laureato ed aveva esercitato. Sposato e senza figli, aveva deciso di far ritorno “alla terra degli avi”, come diceva, perché era diventato insofferente della vita di città. Aveva ereditato una villetta alla periferia del paese e lì si era stabilito con la moglie da qualche giorno, in attesa di ristrutturarla. Mi chiese anche se potevo indicargli il nome di qualche impresa edile, cosa che feci ben volentieri, e, vista la mia disponibilità, ritenne opportuno ricambiare con qualche complimento, dicendo che mi aveva molto apprezzato al mattino tanto che, confessava, mi aveva subito considerato un grande giocatore di Terziglio. La sua cordialità si spinse fino al punto di chiedermi se ero disposto a fare una partita con lui, solo con lui. Ero un po’ perplesso: l’esperienza mi suggeriva una certa diffidenza a giocare con chi non conoscevo bene, ma accettai lo stesso. Eravamo solo in due e lui mi chiese di giocare a Briscola, cosa che accettai senza alcuna difficoltà.
Stabilimmo la posta, cinquecento lire a partita di 120 punti, con rivincita di altre cinquecento ed eventuale spareggio finale di millecinquecento complessive.
Vinsi facilmente la prima partita e rivinsi, seppur con qualche difficoltà, la seconda. L’avvocato mi chiese di giocare ancora ed io accettai subito, anche perché nel frattempo le mie perplessità erano del tutto svanite. Giocava male, distrattamente, senza contare le carte e i punti e, in quelle condizioni, alla lunga era destinato a perdere. La mia spavalderia mi indusse a perdere di proposito qualche partita, per illuderlo, e non trascuravo di aggiungere di tanto in tanto che, se perdeva, era un po’ colpa della iella che quel giorno lo perseguitava. Gli amici, che nel frattempo erano arrivati, si limitavano ad osservare da lontano e capirono che quel giorno non avrei giocato con loro e che, anzi, non dovevano proprio disturbare. Dopo qualche ora di gioco mi trovavo a vincere cinquemila lire, una cifra interessante per quei tempi. Il Barca a un certo punto si alzò, scostò la sedia, estrasse con eleganza il suo portafogli, mi consegnò il denaro e, con l’atteggiamento e la solennità di un cavaliere antico, mi chiese se il giorno successivo poteva avere l’onore di una rivincita. Gli accordai la rivincita naturalmente e non solo quella. Avevo capito che quel signore poteva alimentare a lungo le mie fonti di reddito, cosa di cui approfittai con moderazione, ma a lungo e senza alcuno scrupolo.
Si era verso la fine degli anni sessanta, in una calda giornata di giugno. Avevo giocato con lui per tutta la mattina, ci eravamo lasciati per il pranzo ed io mi ritrovavo già con le carte in mano, al pomeriggio, in attesa del suo arrivo. Avevo ultimato un primo Solitario e stavo per iniziarne un secondo, quando arrivò trafelato Totò Trivieri, uno dei miei amici, a gridare: “L’avvocato Barca è morto”. Tutti i presenti, interrotta ogni cosa, ci dirigemmo quasi di corsa verso la casa del “defunto”. La moglie ci accolse con molta trepidazione e ci introdusse in una stanza, dove, su di un letto matrimoniale all’antica, in parte disfatto, il marito era disteso, seminudo, ma ricomposto alla meglio.
L’avvocato non era per nulla morto, ma respirava con difficoltà e faceva segno di avvertire un forte dolore al petto. Non ci voleva molto a capire che si trattava di un infarto e che bisognava fare qualcosa per cercare di salvargli la vita. Fu scartata l’ipotesi di chiamare il medico del posto, che per altro con gli scarsi mezzi a sua disposizione si sarebbe limitato a constatarne il decesso, e si decise di tentare il tutto per tutto, trasportandolo direttamente all’ospedale di Crotone, distante una ventina di kilometri. Si trovò subito un’auto adeguata, si reclinò il sedile anteriore a fianco dell’autista e lì, per lungo, fu disteso il malato, così com’era, seminudo, per non perdere tempo a rivestirlo. Ad accompagnarlo nel tragitto fui scelto io, da tutti considerato il suo migliore amico e anche come colui che più di ogni altro aveva l’obbligo di sentirsi riconoscente e quasi in debito con lui. Mi sedetti sul sedile posteriore e, mentre lui si lamentava, cercavo di consolarlo e gli massaggiavo il petto, cosa che sembrava calmarlo e fargli piacere. Lo portai vivo al pronto soccorso, dove mi fermai quel giorno fino a quando mi fu assicurato che ormai era da considerarsi fuori pericolo.
Al paese la vita aveva ripreso il suo corso ed io mi ero rimesso a giocare a Terziglio con gli amici. Ma giocavo spesso svogliatamente ed anzi qualche volta rifiutavo di giocare e stavo seduto a prendere il fresco su una veranda che dominava la piazza principale. Era passato circa un mese e, in un torrido pomeriggio di luglio, vidi fermare un’auto, da cui lentamente e con molta difficoltà vidi scendere il Barca. Dimagrito e con la pelle flaccida e cadente, avanzava verso di me, quasi irriconoscibile. Lo invitai a sedere e lui mi sembrò quasi grato dell’invito. Mi dimostrai premuroso e gli chiesi come stava. Parlò con voce stanca, come di chi non ha più interesse alla vita.
“Grazie a te, mi disse, che sei stato il mio migliore amico. Io non so se potrò ancora fare la vita di prima e soprattutto non so se potrò ancora fare la partita a carte con te, perché i medici mi hanno detto di evitare ogni emozione e quelle partite, anche se non lo davo a vedere, erano per me un’emozione, forse una delle ultime emozioni della mia vita. Avevo da dirti qualcosa e lo faccio adesso, prima che sia troppo tardi.
Intanto ti dico che quel pomeriggio, quando mi hai atteso inutilmente, sarei arrivato comunque in ritardo, perché…ricordi come mi hai trovato? Basta, tra uomini ci si capisce. E poi un’altra cosa volevo dirti, alla quale tengo particolarmente. Lo so che forse ti meraviglierai, ma, per i soldi che ho persi in tutti questi mesi giocando a carte, sono contento di averli persi con te. Per fortuna, ho potuto mettere da parte un bel po’ di soldi nel corso della mia vita e io a chi li debbo lasciare questi soldi? Non ho figli, ho solo qualche nipote di mia moglie, che quasi non conosco neppure, sicché, pur senza dirtelo, ti ho quasi adottato. Se ti avessi offerto dei soldi in regalo, forse li avresti rifiutati per orgoglio. Ho fatto finta di perderli al gioco: io sono stato contento di perderli e tu ti sei sentito orgoglioso di vincerli. Certo, ho dovuto recitare un pochino, ma mi sono ritrovato bene nella parte e non mi è dispiaciuto. Ho dovuto far finta di non saper giocare, di non saper nemmeno tenere le carte in mano, di essere smemorato, con il rischio di essere considerato una macchietta da te e dai tuoi amici. Ma ora sai come sono andate le cose. Se poi un giorno vorrai sapere chi è stato veramente l’avvocato Barca, vallo a chiedere in giro, nei circoli più esclusivi di Milano.
Questo volevo che tu sapessi. Se io non dovessi farmi vedere al Centrale, ti aspetto. Potremo sempre fare un’altra partita a briscola ed io sarò contento di interrompere per un attimo una partita a scacchi, ben più importante, che da oggi sarò costretto a combattere con la nera signora della morte”.
L’emozione e la commozione mi impedirono di dire una qualunque parola. L’avvocato si alzò lentamente, si avviò, si rimise in auto e sparì, per sempre”.

Ezio Scaramuzzino, Violetta spensierata e altri racconti, Gruppo Editoriale l’Espresso, 2012, pag. 132.


venerdì 13 dicembre 2013

Paesi di Calabria - Rossano

Piazza Steri a Rossano in una foto del 1961 di Franco Papaianni

 ROSSANO

L’antica cittadina è situata sul colle alle pendici della Sila Greca. Municipio romano, con il nome di Roscianum è citata nell’Itinerario di Antonino. In contrada Sant’Antonio è venuto alla luce un abitato romano. Occupata da Totila nel 548, divenne successivamente un importante centro bizantino. Ebbe il suo massimo splendore tra l’VIII e l’XI secolo per la presenza di sette monasteri basiliani. Uno di questi conservò per tanto tempo il celebre Codex Purpureus Rossanensis, evangeliario del secolo VI scritto in greco, composto da 188 fogli di pergamena di colore rosso (rosso perché i fogli di pelle di agnello venivano intinti nella porpora), scritto in stampatello con inchiostro d’argento e solo tre righe all’inizio con inchiostro d’oro.
È patria del monaco basiliano San Nilo (910-1004), del Papa Giovanni VII (706-707), e di Giovanni Filagato, che divenne l’antipapa Giovanni XVI (997-998).
Ebbe come feudatari i Marzano, gli Sforza, gli Aldobrandini e i Borghese. Subì gravi danni nel terremoto del 1836. Adesso è un importante centro agricolo e commerciale con varie attività industriali e artigiane. Da vedere la Chiesa bizantina di San Marco (sec. XI) e di Santa Maria del Patire (sec. XII, con influssi normanni). Turismo balneare (Lido S. Angelo), sulla costa ionica.

Copertina del Codice purpureo

giovedì 12 dicembre 2013

Scandale - Foto del Presepe Vivente

Presepe Vivente del 2012 in alcune foto By Ros

Foto del 2012
Foto del 2009

Foto del 2012


mercoledì 11 dicembre 2013

DICEMBRE - Poesia di Alfredo Giglio



DICEMBRE

Grigiore cupo infondi in tutti i cuori
Mese ultimo d’un anno ch’è  passato
E se il finir del tempo ci commuove,
La speranza nel nuovo, si rinnova.
Alberi spogli nella nebbia fredda
Che li copre di brina ormai gelata
E  bambini, già tutti imbacuccati
Lascian l’orme sui prati ora innevati.
Il cielo è grigio e pesa come piombo
Su una terra che sembra addormentata.
Per la strada una folla passa lesta
E le vetrine scintillanti assale,
Pensando forse ai doni del Natale
Ch’è vicino, con l’aria della festa.
Compare qualche sfera colorata
Per adornare un albero d’abete,
Più la cometa inver tutt’argentata
Che poi farà l’ addobbo del Presepe.
Dicembre, torni mesto e sempre afflitto
Per trovar, chi ha legna da bruciare
Seduto caldo attorno al caminetto,
Ch’attende un pasto ricco e saporito
E gioia porgi ai bimbi con quei doni
Posati sotto al cono illuminato.
Ma per quelli che sono derelitti
E vivono all’aperto senza un tetto
Tu rappresenti solo un gran tormento.
Avvolti ancor nel gelo più ghiacciato
Si nutron d’aria, inghiottendo il vento.

Alfredo Giglio


martedì 10 dicembre 2013

La Federazione Calcio Crotone a Villa Condoleo

I giocatori del Crotone in visita a Villa Condoleo nel 2008  (foto By Ros)