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Locandina della Manifestazione di Piazza San Francesco a Scandale |
Un progetto indirizzato ai giovani
SCANDALE,
venerdì 25 agosto 2017
Sabato 26
agosto, dalle ore 21:00 in Piazza San Francesco a Scandale, sarà presentato il
progetto “ Piccola Calabria” che mira all’elevazione della nostra cultura
regionale dal punto di vista enogastronomico e culturale attraverso l’utilizzo
del palazzo dei baroni Drammis (nella foto), i cui eredi hanno intenzioni di
venderlo possibilmente agli enti che ne cureranno la struttura e la
conservazione della memoria storica di Scandale.
Durante la
serata si potranno degustare prodotti tipici prettamente locali, grazie alle
pur poche aziende agricole esistenti in paese che esporranno il meglio della
propria produzione. Alla manifestazione saranno presenti esponenti politici che
ricoprono incarichi nazionali sia sul settore agricolo (l’on. Franco Laratta e
Nicodemo Oliverio) che nei beni culturali (on. Dorina Bianchi.
Il progetto “
Piccola Calabria “ elaborato dal dott. Claudio Pirillo si prefigge il “recupero
delle tradizioni degli Avi ed obbedisce ad una serie di irrinunciabili
proposizioni, tutte sintetizzabili con l’espressione memoria identitaria:
memoria dei sapori antichi, delle gesta, delle colture, del sacrificio, di un
tempo, di un rito, del grano, della vite, dell’ulivo; memoria di una civiltà
senza la quale le civiltà non ci sarebbero, o sarebbero incomplete ed
immature.”
Tale progetto,
dunque, si propone di riscoprire e rivitalizzare un intero patrimonio
culturale, la cui dispersione ha creato tanto disagio individuale in migliaia
di giovani di ogni ceto e in una regione dalla immane antichità come la
Calabria, la cui intera cultura trova sintesi nei suoi sapori, nella sua
cucina, nei suoi vini, più di quanto non si creda ordinariamente.
Ancora oggi, se
c’è una bilancia commerciale italiana che “tira”, è quella dei prodotti
enogastronomici di nicchia, quindi “artigianali” e su questo aspetto la
Calabria rappresenta una incontrovertibile “variante di stimolo”. E’ prevista
anche la nascita di una Scuola di formazione alla calabresità: quella delle
origini brettie e della successiva età magno-greca e romana, dell’età
bizantina, della normanna e della sveva; insegnare ai giovani, con un corpo
docente qualificato in antropologia culturale, storia, processi formativi,
quali erano i significati, per esempio rituali, dei gesti e degli usi della
quotidianità e quanto di questi antichi usi, di queste memorie arcane sia rimasto
o sia stato dimenticato. Alimentazione, artigianato, musica: la vita di tutti i
giorni, il valore di azioni automatiche, movimenti normali, che celano invece
un valore assoluto ed antico quanto la stessa Italia di cui, proprio la regione
che oggi chiamiamo Calabria, ebbe per prima a portare il nome.”