mercoledì 28 ottobre 2009
Il libro dello scandalese Antonio Fava.
martedì 27 ottobre 2009
Contratto preliminare di compravendita della discarica di Giammiglione
lunedì 26 ottobre 2009
sabato 24 ottobre 2009
26 luglio 1806. L'esercito francese assalta Scandale.
Di questo fatto abbiamo come testimone un illustre personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Guglielmo Pepe.
Il generale Guglielmo Pepe
Avendo il barone Drammis fatto una leva di ottanta uomini per aiutare il cardinale Fabrizio Ruffo nel 1799, è chiaro che il 26 luglio 1806, appena 7 anni dopo, fu lui ad organizzare l’imboscata alle truppe francesi che avvenne, molto probabilmente, tra la chiesa della Difesa e nelle viuzze intorno alla chiesa dell’Addolorata.
Il Drammis, dopo aver fatto allontanare donne, vecchi e bambini, fece nascondere delle persone armate dietro i cespugli nel tratto fra la Difesa e l’inizio del paese e tutti gli altri dietro le finestre delle case intorno alla chiesa dell’Addolorata. Quando i soldati arrivarono, pensarono in un primo momento che il paese fosse stato abbandonato, ma all’improvviso gli scandalesi cominciarono a sparare dalle finestre ed iniziò il combattimento che durò alcune ore.
Era il 26 luglio 1806: la colonna di duemila soldati al comando del generale Cesare Berthier (fratello del generale Alessandro Berthier che occupò Roma nel 1798 su ordine del Direttorio), circondarono e misero a ferro e fuoco il nostro piccolo paese. Nel duro scontro, morirono venticinque scandalesi e molti soldati francesi. Le truppe saccheggiarono e incendiarono tutto, cominciando dal Comune e dalle Chiese: a questo saccheggio è dovuta la perdita totale dei documenti anteriori al 1806. Infatti, secondo la documentazione ufficiale in possesso degli Archivi di Stato, il Comune di Scandale esiste legalmente solo dal 4 maggio 1811.
Testimone oculare di questo fatto di guerra è stato il generale Guglielmo Pepe, allora giovane Ufficiale ordinario dell’esercito di Napoleone, “eroe del Risorgimento”, che all’epoca comandava uno squadrone.
Guglielmo Pepe fu una delle più nobili figure del Risorgimento italiano, si impegnò nei movimenti repubblicani, ma scrisse anche numerosi libri per raccontare gli eventi ed esortare ad una “lotta partigiana” per l'Italia. Fu seppellito nella chiesa di San Giorgio in Larino, ma nel 1903 il canonico Bellaroba ne disperse le ceneri. Nelle sue memorie, al Capitolo XIII, dal 1806 al 1807, pubblicate nel 1847 a Parigi, si legge:
“Continuo a far la guerra agli ordini del maresciallo Massena. Vengo da lui nominato al comando di un reggimento leggero nella prima Calabria, col carico di ordinario. Richiamato il Massena dall’Imperatore Napoleone per la guerra in Germania, il reggimento promessomi più non si ordina (io intanto continuo a far parte delle schiere di Calabria, di bel nuovo comandate dal generale Regnier [Renyer]. […]
Con una colonna comandata dall’aiutante generale Berthier fui costretto a dar l’assalto al Comune di Scandale, posto in una vantaggiosa altura. I rivoltati ci attesero a tiro di pistola, facendo un fuoco vivissimo dalle finestre, e dopo averci cagionato molte perdite, ritiraronsi nei boschi circonvicini. Ma s'io applaudiva al vigore di cui gl'insorgenti facevan mostra combattendo, dovevo nondimeno desiderare la loro distruzione, senza di che avrebbero essi sterminato i proprietari onesti, e ricondotto i Borboni con tutta la loro sequela e con l'assurdo loro modo di governare.
Spesso pur mi accadeva di aver gravi contese con gli uffiziali francesi, i quali confondevano alle volte il rigore indispensabile con le crudeltà, e la prudenza de' patrioti con la perfidia. La mia situazione diventava oramai tristissima, e pericolosa sì che, senza le note mie precedenti peripezie e l'affetto pel nuovo ordine di cose, e di più la protezione del Massena, il quale leggeva nel mio cuore, ignoro in che modo avrei finito. Non solo celar non potevo la mia ammirazione, ma il piacere altresì che in me sentiva scorgendo ne’ rivoltati tanti atti di valore e di eroismo”.
venerdì 23 ottobre 2009
GIAMMIGLIONE
Venendo a Scandale per motivi familiari ho comprato il mensile Kairos di settembre dove a pagina 8 c’è un lungo articolo su Giammiglione di Consuelo Ruggiero che apre dicendo: “Crotone città di Pitagora, di mare, cultura e tradizione, di siti inquinati, discariche a cielo aperto e cittadini avvelenati. Promozione turistica, pubblicità a tutto campo con testimonial d’eccezione, stagioni estive dai grandi nomi e gente che continua a morire di tumore. Da mesi al centro di preoccupanti polemiche su materiali tossici utilizzati nella costruzione di edifici scolastici e interi quartieri popolari, si ritorna a parlare di Crotone come centro preferenziale di una nuova discarica per la raccolta di rifiuti tossici”.
Nell’editoriale di apertura a pagina 6 dal titolo “Non parole ma progetti”, il nostro Iginio Carvelli ci ricorda che “I detentori della politica e delle istituzioni si sono inventati la regia istituzionale come primo atto di buona volontà per affrontare i problemi del territorio crotonese. Si tratta di un film che abbiamo visto tante altre volte. Medici intorno a un letto di un territorio malato. Ognuno con la sua diagnosi azzarda una ricetta. Però nessuno si muove verso una farmacia per acquistare una medicina, quella giusta ed efficace, naturalmente. Il detto antico ci avverte che mentre il medico studia, il malato muore”.
A pagina 14 interviene anche il sindaco di Scandale Fabio Brescia che dice: “Noi diciamo no alla discarica di Giammiglione con la coscienza che il problema va affrontato seriamente attorno ad un tavolo istituzionale”. L’intervista continua dicendo che “La realizzazione della discarica in quella località limitrofa al tratto di territorio in questione, dato l’allarmismo creatosi tra la popolazione, chiede il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, in tutti i tavoli e le conferenze di servizio che abbiano per oggetto discussioni inerenti la discarica in questione”.
E continua: “La realizzazione della discarica in quella località, sarebbe causa di una ricaduta ambientale negativa, che imporrebbe una valutazione ambientale complessiva, con la previsione di successive misure di compensazioni ambientali delle quali questo Comune, sicuramente non potrebbe essere escluso”.
giovedì 22 ottobre 2009
"Il Brigante" - Ultima foto.
Sceso in paese, spara su chiunque gli si pari davanti e lo uccide. L’appuntato Fimiani, che è sotto inchiesta per aver favorito la sua fuga, gli si fa incontro col mitra imbracato. A lui Michele non ha il coraggio di sparare. E Fimiani, con le lacrime agli occhi, lascia partire una raffica che sembra non avere fine.
mercoledì 21 ottobre 2009
Trama del film. Foto 11
martedì 20 ottobre 2009
Trama del film - Foto 10
Trama del film - Foto 9
lunedì 19 ottobre 2009
Trama del film - Foto 8
Il barone vuole vendicarsi di Michele. Basandosi su un errore di procedura riesce a farlo incriminare di nuovo per l’omicidio di Aprici. Michele convince l’appuntato Fimiani, venuto ad arrestarlo, a lasciarlo fuggire, e l’appuntato che lo sa innocente, si distrae un attimo, quanto basta perché Michele fugga.
Trama del film - Foto 7
sabato 17 ottobre 2009
Trama del film - Foto 6
L’uomo sulla destra col bastone è Giovanni, padre di Franco Miliè.
I contadini vivono tra mille stenti, eppure ci sono le terre del feudo del barone che si stendono per ettari ed ettari, incolte. Basterebbe ararle per vincere la fame. Dopo molte esitazioni e paure, finalmente i contadini si decidono e con le loro famiglie occupano il feudo.
Trama del film - Foto 5
lunedì 12 ottobre 2009
Trama del film - Foto 4
Trama del film - Foto 3
Nino è sconvolto dall’arresto di Michele, diventa riottoso e attaccabrighe, e trova comprensione e conforto solo nella sorella Miliella. Intanto il padre parte per la guerra e non tornerà più. Una notte alla casa di Nino bussa Michele: è fuggito dal carcere ed è tornato in paese per vendicarsi di Giulia.
Superata, però, la diffidenza iniziale, Nino diventa amico di Michele Rende, un giovane fiero, spavaldo, nemico di ogni ingiustizia e di ogni sopruso. Nessuno sa che Michele è l’amante di Giulia Ricadi, sorella del Podestà e promessa sposa di Natale Aprici, ricchissimo proprietario terriero.
domenica 11 ottobre 2009
Trama del film - Foto 2
Foto 1 - Trama del film "Il Brigante" attraverso le immagini.
venerdì 9 ottobre 2009
Foto del film "Il Brigante". Il blog inizia con alcune immagini e critiche al film girato a Scandale.
Sopra la locandina del film. Sotto, una scena che riguarda l’occupazione delle terre nel Marchesato. Foto del film Il Brigante. Archivio cinematografico privato, Roma.