Scandale in una foto d'epoca trovata su Internet |
Pericolo pubblico
i cani a Scandale
Scandale 15 gennaio
A Scandale è diventata comune la frase: “Ci sono
più cani che persone”. È questa, infatti, una reale constatazione anche se ha
dell’esagerato. Comunque, una cosa è certa: a Scandale i cani sono
numerosissimi, tutti liberi e…gli allevamenti continuano. Ti capita di incontrarne
anche nei pubblici ritrovi, negli uffici e nelle chiese durante le funzioni; ti
vengono a trovare puntualmente a casa all’ora di mezzogiorno e ti ostacolano
alle volte veramente il passaggio o ti vietano l’ingresso là dove vuoi entrare
per degli affari privati.
Prima è uno solo che ti corre incontro, poi
diventano due, tre, fino a non contarsi più e ci è dato assistere ad una vera
lotta che sovente si risolve tra di loro e nella quale non sempre il
malcapitato riesce a superare la brutta figura.
Di notte, poi, anche se alcuni lo fanno, molti
altri non sentono il dovere, forse per loro maggiore sicurezza, di fare dormire
i cani nell'interno, così che ne deriva un lungo concerto di latrati e di interminabili
parti a solo e di botte e risposte che in alcuni rioni non lascia riposare
nessuno e non è raro il caso di morsi canini con poco liete conseguenze e
strascichi ospedalieri.
Con questo noi non pretendiamo affatto, conoscitori
e comprensivi come siamo delle esigenze di una popolazione agricola, che i cani
siano eliminati o abbattuti: loro, del resto, non hanno colpa alcuna. Denunciamo
però la presenza di una infinità di cani liberi in un centro abitato come un
grave pericolo per la incolumità cittadina, specialmente dei piccoli, e un
disturbo della pubblica quiete.
Articolo di Gino Scalise del 16 gennaio 1965
pubblicato dal giornale Il Tempo di Roma