Roma- Via del Corso (1930 ca) |
Roma, Piazza Venezia 1915 |
Roma 1903 - Piazza Esedra, ora Piazza della Repubblica |
Izet Sarajlic |
Lettera all'anno 2176
Come?
Ascoltate ancora Mendelssohn?
Raccogliete ancora le margherite?
Festeggiate ancora i compleanni dei bambini?
Date ancora alle vie i nomi dei poeti?
E
dire che a me, negli anni settanta di due secoli fa, avevano garantito che il
tempo della poesia ormai era tramontato - come lo erano i giochi della mia
infanzia, o leggere le stelle, o andare a ballare in casa dei Rostov - . E io,
come uno scemo, ci avevo quasi creduto!
Izet Sarajlic
Izet Sarajlić
Doboj, 16 marzo 1930 – Sarajevo, 2 maggio 2002
Storico, filosofo e poeta bosniaco
Pier Paolo Pasolini |
“Nel futuro il razzismo aumenterà di intensità e di
frequenza, anziché diminuire: e ciò a causa della pressione di un potere, che
essendo meno visibile e personale, non sarà però meno schiacciante: anzi, sarà
così schiacciante, da frantumare e polverizzare la collettività che fa da
tessuto connettivo al processo di produzione e consumo; tale polverizzazione
della società in tante forme diverse, ugualmente oppresse, farà appunto
moltiplicare il razzismo, perché tutte le piccole parti separate, in cui si
frantumerà il mondo, si odieranno fra loro”
Pier Paolo Pasolini
Bologna, 5 marzo 1922 – Lido di Ostia (Roma), 2
novembre 1975
Scrittore e regista cinematografico
Franco Citriniti (quando frequentava le Medie) e Pinu i Rusaru, figlio della cugina |
PARLO DI GUERRA... anche se non ho fatto il militare (la
preparazione alla guerra).
Sono nato il 17 aprile 1943. Mia madre mi ha detto che le
sue grida del travaglio erano sovrastate dal rombo de bombardieri alleati che
devastavano Crotone. Mio padre era al fronte ed aspettava la mia nascita per
essere congedato; ero il quarto figlio.
Sentii parlare di guerra, sempre da ragazzo, dal nonno
materno Raffaele, quando gli chiesi perché aveva il bastone, mi rispose che era
colpa del freddo degli anni trascorsi in trincea e di quelli vissuti in
prigionia in Austria
Ma i racconti più toccanti sulla guerra li ho sentiti dai
nonni paterni. Un figlio mutilato, un altro sfuggito alla Sacca del Don, e
salvato dalle famiglie dei contadini russi che lo aiutarono a nascondersi ed a
rientrare in Italia. Ma la storia più triste è stata quella del figlio Nicola
ucciso da un cecchino austriaco il giorno dell'armistizio. Il suo cadavere non
è stato riconosciuto, egli è considerato un "milite ignoto". Di lui
ci rimane solo una cartolina postale.
Da giovane ho studiato tante pagine di guerra, piene
zeppe di eroi; ma la pagina che ricordo di più e quella che parla della fine di
Astianatte: il figlioletto di Ettore di Troia, buttato dall'alto delle mura
della città.
Franco
Citriniti
Scandale,
17 aprile 1943 –
Scrittore
All’età d’undici anni lascia la Calabria per Gagliano del
Capo (LE) presso i Padri Trinitari. Nelle scuole di detti religiosi ha compiuto
gli studi classici ed il biennio di filosofia. Presso la Pontificia Università
Urbaniana di Roma ha compiuto il biennio di sacra teologia conseguendo il grado
di Baccellierato. Nell’estate del 1966 lascia gli studi e si trasferisce nella
provincia di Milano dove, dopo aver lavorato per trentacinque anni in
un’azienda multinazionale, vive in pensione.
Franco Citriniti |
Dalla
pagina Facebook del Comune di Scandale apprendiamo che il Maestro Antonio
Rizzuto, insieme all’Adiemus Ensemble, gruppo di Maestri della provincia di
Crotone, il 3 ed il 4 Novembre ha ottenuto ben 2 standing ovation al Festival
Internazionale di Vienna in Austria.