Renato
Maria Cosentini
23
gennaio 1924 – 24 luglio 2006
Ordinato
Presbitero il 27 luglio 1946 - Parroco di Scandale fino al 24 luglio 2006
Scandale è in lutto. Un intero paese piange la
morte del proprio parroco. Lunedì 24 luglio 2006 è morto all’età di 82 anni
monsignor Renato Cosentini.
Non un parroco qualunque, ma Don Renato, parroco di
Scandale praticamente da 60 anni. Mancavano infatti soli tre giorni (lo avrebbe
fatto il 27 luglio) al suo sessantesimo di sacerdozio e solo pochi mesi dopo
essere diventato prete, ancora “ragazzino”, fu destinato a Scandale. C’è
un’aria triste a Scandale, silenzio… continua la vita di sempre, i muratori
lavorano sulle impalcature ma anche il rumore del martello, della pala sembra
avere un suono diverso.
Villa Condoleo, la sua casa, è meta di
pellegrinaggio appena si è cominciata a spargere la notizia per le strade del
paese.
Don Renato si è spento alle prime luci della
mattina del 24 luglio; la sera di domenica, ancora lucido, è stato circondato
dall’affetto delle persone più care che hanno pregato con lui. In nottata le
condizioni del “Prete di campagna” si sono aggravate e il grande cuore del
nostro parroco ha cessato di battere nel primo mattino. Già poche ore dopo la
sua morte sono giunti a Villa Condoleo moltissimi preti della zona nonché
monsignor Francesco Frandina, Amministratore diocesano dopo il trasferimento
del vescovo Mugione a Benevento. Da tutto ciò si capisce come don Renato non
fosse solo il parroco di Scandale e come il suo nome avesse una certa risonanza
nel clero crotonese e non solo. In prima fila all’arrivo di Papa Wojtyla nella
visita del pontefice a Crotone, grande amico dell’ex vescovo di Crotone
monsignor Giuseppe Agostino che mercoledì 26 luglio alle ore 18,00 in piazza
Condoleo celebrerà i Suoi funerali.
Intanto, già lunedì 24 luglio sono cominciati i tre
giorni per ricordare il parroco per antonomasia di Scandale. E’ iniziata una
veglia di preghiera che si protrarrà, notti comprese, fino ai funerali. Lunedì
sono state celebrate due sante messe, la prima nella cappella di Villa Condoleo
e l’altra nella Chiesa Madre, un’altra messa sarà celebrata oggi, martedì 25
luglio, da don Serafino Parisi, parroco di Santa Severina, e dopo la seconda
veglia notturna, mercoledì pomeriggio la salma di don Renato muoverà, alle
17,30, portata a braccia dai suoi parrocchiani dalla Chiesa Madre per le vie
del paese fino alla grande piazza Condoleo, che fu realizzata su un terreno che
don Renato donò al Comune di Scandale.
Qui, monsignor Agostino, altri vescovi provenienti
dalla Calabria e non solo, e tantissimi parroci insieme con tutta la
popolazione di Scandale saluteranno il prete dei bambini ma non solo, il prete
degli anziani ma non solo, l’uomo che ha dato una certa importanza, facendone
parlare in bene, al piccolo paesino dell’entroterra crotonese.
Si racconta che fino a qualche anno fa fosse più
conosciuta Villa Condoleo che Scandale o meglio che Scandale fosse conosciuto
grazie a Villa Condoleo. Di don Renato ha avuto modo di parlare anche lo
scrittore locale Pasquale Minniti con due libri il primo uscito nel 1996
intitolato “Un prete di Campagna” e un altro stampato un mese fa curato dallo
stesso Minniti e dal grande amico di Don Renato, Gino Scalise, sul quale si
possono trovare tante foto che ripercorrono la vita del prete scandalese, libro
al quale il curatore ha voluto dare lo stesso titolo del primo e cioè “Un prete
di campagna” aggiungendo don Renato Cosentini e la frase “Cristo non manda mai
nessuno in pensione…”.
Ma di Don Renato, “prelato d’onore di Sua Santità”,
si parla anche in altri libri e tanti sono stati gli articoli dedicati a Lui e
alle sue opere.
Lo piangono in tanti in queste ore, il fratello
Salvatore, i pochi parenti rimastigli, le suore laiche dell’Ordo Virginum di
Villa Condoleo, le tante ragazze cresciute dai lui e che lui ha aiutato a
sistemarsi: tutto il paese di Scandale e non solo.
Tanto il bene fatto dal parroco di Scandale, grazie
alle opere realizzate, tante le ragazze ora donne, divenute maestre di scuola
materna grazie al diploma preso “alla scuola di don Renato”, le bambine e i
ragazzi difficili strappati alla strada e ospitati e curati a Villa Condoleo ma
anche, durante le vacanze estive, a Capo Piccolo dove don Renato aveva pensato
di creare una struttura per l’estate per far trascorrere momenti lieti ai suoi
“figli”.
“Con la morte di Don Renato – dichiara il sindaco
di Scandale Fabio Brescia – si chiude una pagina di storia di questo paese. Mi
legava a lui una profonda amicizia e il ricordo per i racconti di mio padre che
era sindaco di Scandale quando Villa Condoleo muoveva i primi passi. La sua
morte lascia un vuoto difficilmente colmabile. Don Renato era un caro amico di
tutti che ha vissuto la sua vita a contatto con gli altri e per gli altri”.
Gli fa eco il vice sindaco Tonino Coriale: “È
venuta a mancare una figura importante per la nostra comunità e non solo, direi
anche per tutto il comprensorio. Persona altruista, umile, disponibile e
soprattutto sensibile. Uomo di grande carisma, vicino ed attento ai problemi di
questa collettività. Lo ricordiamo per essere stato per tutti buon sacerdote,
buon padre e un ottimo nonno. Esprimo le più sentite condoglianze ai parenti e
alle persone a lui vicine”.
Ricorda Don Renato anche l’assessore Gino Pingitore
per anni vicino a Lui come responsabile del Comitato feste. Proprio Carvelli ha
dedicato al parroco un libro “Scende la sera – le prediche di don Renato”:
“Ricordo Don Renato come il parroco di tutti noi, come il prete dei bambini.
Colui che ha accolto tanti orfani ma anche il prete degli anziani. È stato il
prete di tutti in particolare dei sofferenti”.
In conclusione mi sia concesso, in questo momento
storico per la nostra comunità, un pensiero: ricordo Don Renato fin dalla mia
più tenera età, mi ha cresciuto, battezzato, data la prima Comunione,
confessato decine di volte, mi ha aiutato. A volte mi sono sentito abbandonato
da lui (ma forse ero io che avevo abbandonato lui), abbiamo avuto dei contrasti
ma fin da piccolo lo guardavo e pensavo che Don Renato non sarebbe mai morto…
L’ho visto invecchiare, le rughe gli solcavano il
volto ma per me rimaneva una persona immortale, una persona dalla quale non mi
sarei mai dovuto distaccare, invece anche don Renato mi ha lasciato, me lo sono
visto in quella bara, non mi parlava più, immobile, con il Calice in mano. Lo
avevo visto qualche giorno fa, mi dicevano che stava male, ma una volta nella
sua stanzetta, per me era sempre lo stesso, mentre il male se lo stava
mangiando dentro. Quel giorno sono dovuto andar via per altri impegni, spinto
da lui stesso, senza aver avuto modo di parlargli. Mi sono perso l’ultima
occasione per parlare con un Grande Uomo.
Addio Don Renato, addio Nonno Padre come ti
chiamavano le tue bimbe…
Articolo di Damiano Lacaria su Il Crotonese del 25
luglio 2006