Il Sindaco di Scandale Antonio Barberio con due ragazzi della Scuola Alberghiera |
Arriva l'ok alla discarica per rifiuti
speciali non pericolosi di Scandale: c’è il decreto della Regione. Il sindaco
Barberio annuncia ricorso al Tar
Arriva
il decreto definitivo che modifica il codice Cer (codice europeo del rifiuto)
del progetto approvato nel lontano 2010. Le intenzioni della Regione Calabria,
che ha inviato la comunicazione al Comune di Scandale, è quella di porre la
parola fine alle procedure per passare alla fase di costruzione della discarica
di Scandale. Ovviamente il sindaco Antonio Barberio, che sulla questione questa
mattina ha rilasciato un’intervista a Telediogene, non ci sta e dichiara di
“avere già pronto il ricorso da presentare al Tribunale regionale
amministrativo” e annuncia di “volere portare a giudizio i responsabili del
procedimento”. Barberio è sconfortato, ma non si arrende. Ha già convocato la
riunione con tutti i consiglieri comunali eletti a Scandale per le 18,30 di
oggi. Non è andato a buon fine il tentativo di sottoporre a valutazione
l’incartamento del progetto all’Ufficio legale della Regione. Questa era la
richiesta di Barberio e di quanti, nei giorni scorsi, avevano protestato
nell’androne della cittadella regionale. La speranza era quella che
sottoponendo a valutazione le carte del progetto, gli avvocati dell’Ufficio
legale avrebbero rilevato l’incongruenza esistente e cioè avrebbero convinto i
rappresentanti della politica (assessore regionale all’Ambiente, Antonella
Rizzo, e governatore Mario Oliverio), che la procedura di modificare il codice
Cer di un progetto cancellato dal presidente della Repubblica nel 2012 non
doveva e non poteva essere modificato. Caso mai si doveva partire con una nuova
ipotesi progettuale per realizzare la discarica a Santa Marina di Scandale.
L’iter procedurale del progetto approvato nel 2010 non poteva essere modificato
e risuscitato semplicemente modificando il codice Cer e cioè cambiando il tipo
di rifiuto da conferire nella discarica: da amianto a rifiuti speciali non
pericolosi (scarti della raccolta differenziata). Questo, invece, è avvenuto e
non si è nemmeno voluto tenere conto del fatto che nell’incartamento non ci
sono altrui documenti importanti. Non si è voluto tenere conto del fatto che la
realizzazione della discarica nella Valle del Neto va a vanificare l’attività
agricola di pregio che esiste nel sito. Il sindaco di Scandale non riesce a
capacitarsi come possa avvenire che a Cosenza e Reggio Calabria c’è una levata
di scudi contro le iniziative che propongono la realizzazione di nuove
discariche e a Crotone tutto è possibile. Non c’è nessun coinvolgimento nemmeno
sulla scelta del sito e viene calato tutto dall’alto. A Crotone e nella sua
provincia gli impianti pericolosi per la salute dei cittadini vengono
realizzati con enorme facilità. Basta pensare a quello che già esiste.
Articolo
del sito laprovinciakr.it dell’8 maggio 2019