Rocco Scotellaro
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Sempre nuova è l’alba
Non gridatemi più dentro,
non soffiatemi il cuore
i vostri fiati caldi, contadini.
Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
che all’ilare tempo della sera
s’acquieti il nostro vento disperato.
Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna
– l’oasi verde
della triste speranza -
lindo conserva un guanciale di pietra…
Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno
dalle paglie della cova,
perché lungo il perire dei tempi
l’alba è nuova, è nuova.
Rocco Scotellaro
Tricarico (Matera) 1923 – Portici (Napoli) 1953
Scrittore e poeta
Iscrittosi
al Partito Socialista subito dopo la guerra, fu sindaco del paese natale nel
1946-48. Portavoce delle sofferenze e dei disagi della povera gente, partecipò
con i braccianti all’occupazione delle terre. Per una ingiusta accusa di
peculato fu processato e condannato. Liberato dopo due mesi di carcere, quando
venne riconosciuta la sua innocenza, abbandonò il proprio paese e la militanza
politica. Su interessamento degli amici e dello scrittore Carlo Levi, riuscì a
ottenere un lavoro all’Istituto Agrario di Portici, nei pressi di Napoli; qui
morì prematuramente nel 1953.
Opere:
Contadini del Sud, saggio inchiesta,
1954; L’uva puttanella, romanzo,
1955; I suoi versi furono raccolti in È
fatto giorno (1954) e in Margherite e
rosolacci 1941-1953 (1978).
A
titolo di cronaca ricordo che durante un viaggio in Calabria, fatto nel 1953,
Carlo Levi e Rocco Scotellaro passarono da Scandale mentre si recavano da San
Giovanni in Fiore a Crotone, come risulta dall’articolo di Carlo Levi, Contadini di Calabria, pubblicato da
“L’Illustrazione Italiana”, n. 5, 1953.