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I corpi di tre piloti inglesi. Il loro aereo fu abbattuto dalla contraerea di Crotone nel 1941 |
Oltre
l'odio imposto dall'assurdità della guerra: quando la città di Crotone pianse
la morte di tre giovani piloti inglesi che la stavano bombardando fino a pochi
giorni prima.
Il
suono dell'allarme, la corsa nei portoni e negli scantinati. E le luci,
occorreva spegnere tutte le luci se non si voleva diventare bersagli. Una volta
suonato l'allarme, era solo questione di minuti prima che iniziassero a piovere
le bombe.
Era
incredibile pensare come la città di Crotone fosse diventata un obiettivo
primario in Calabria durante la Seconda guerra mondiale. Fino a qualche anno
prima, Crotone era solo un paesotto affacciato sullo Ionio, un po' più grande
rispetto agli altri centri del Marchesato e dotato di un porto importante. Poi
arrivarono le industrie chimiche. E, con l'inizio del conflitto, le industrie
situate poco a nord del centro cittadino producevano una serie di componenti fondamentali
per gli esplosivi ed in generale per l'industria bellica del fascismo. Gli
inglesi questo lo sapevano, ed i bombardamenti sulla città pitagorica
iniziarono già nel dicembre del 1940, per poi proseguire con regolarità durante
tutto il 1941.
Il
mese di settembre di quell'anno, poi, fu particolarmente funesto. Un
bombardamento nel primo giorno del mese uccise 14 operai della società Ammonia.
Iniziò una fuga disperata dei crotonesi dalla città. I paesini arroccati sulle
colline situate tra la città e la Sila erano di scarso interesse per i
bombardieri britannici. La città iniziò a svuotarsi, tra la rabbia per la morte
di quei 14 lavoratori e la paura di una vita sotto le bombe.
Il
4 settembre vi fu un nuovo bombardamento. La contraerea rispose al fuoco,
colpendo un aereo inglese. I colpi lacerarono la parte centrale del Bristol
Blenheim, che si spezzo in due e cadde tra il porto ed il centro cittadino. Per
i tre piloti dell'equipaggio non vi fu nulla da fare. I loro corpi vennero
recuperati integri, seppure orribilmente sfigurati.
Lewis
Mond Parry, Jones I.E. e W. Wallace morirono così, a Crotone, lontani da casa
loro, lontani dai loro villaggi in Galles, in Scozia, o chissà, dal verde
Hertfordshire. Erano poco più che ragazzi, due di loro non avevano neanche
vent'anni. Di fronte alla loro morte, i crotonesi dimenticarono i 14 morti di
tre giorni prima. Dimenticarono mesi interi di bombardamenti, dimenticarono
"l'odio" che avrebbe dovuto contrapporli agli inglesi. Rimase solo la
pietà, la tristezza ed il dolore per tre giovani vite spezzate e finite lì, a
200 metri dal centro storico della cittadina, lontana dall'affetto delle loro
madri o delle loro compagne. I funerali videro una partecipazione massiccia
della popolazione crotonese rimasta in città, svolgendosi nel duomo cittadino
con la benedizione del cappellano e l'onore delle armi: la città, commossa,
diede loro l'ultimo saluto il 6 settembre del 1941.
Le
loro salme riposano ancora lì, in una città che avevano bombardato, che non li
conosceva ma che li pianse come pianse i suoi figli.
Dalla
pagina Facebook Cannibali e Re