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La Madonna di Condoleo gira per le vie di Scandale (foto d'epoca, Archivio Aprigliano) |
Riporto di seguito la seconda parte di
un articolo del prof. Manlio Rossi-Doria sulla Festa della Madonna di Condoleo
di Scandale, da lui seguita personalmente nell’estate del 1955. La prima parte
l’ho pubblicata nel mese di agosto del 2011.
Serata
di sabato.
Sono le nove. Finalmente la gente è uscita di casa e sta girando per il
corso. Sono raggruppati tutti in piazza dove ci sono le bancarelle. In genere
sono uomini a rimanere fermi intorno alle bancarelle dove ci sono i giuochi. Le
donne, poche, sono accompagnate da familiari e fanno tutto il corso senza
fermarsi. Le ragazzine e i ragazzini sono più liberi e girano divertiti.
I bambini
stanno in braccio alla madre con cappotti di pelliccia, anche se la serata e
bella e tiepida. Non v’è chiasso sono tutti seri. La musica dopo la cerimonia
si è spostata verso il palco e tutti pianino si spostano verso il palco. Quasi
tutti mangiano gelati. In fila ascoltano l’opera, ognuno ha portato la sua
sedia e molti stanno con la bocca aperta ad ascoltare i cantanti. La piazza è
piena. Solo due gruppi di donne stanno a destra del palco.
Di fronte al palco, in piedi stanno
uomini in maggioranza e qualche ragazza. I cantanti sono bravi, ma la folla non
applaude mai. Anche qua non c’è chiasso. Nessuno spinge e ognuno sta al suo
posto. Tra un pezzo e un altro quando il maestro si ritira, la folla va a
comprare gelati e noccioline. A mezzanotte
si ritirano a casa senza cerimonie. Qualche uomo si ferma ancora alle
bancarelle o ai bar.
Domenica mattina
Spari alle 5 del mattino. Messa
cantata. In piazza gli uomini-giovanotti e ragazzini sono fermi davanti alle
bancarelle dove hanno luogo i giochi di tiro, le lotterie e i prestigitazioni.
Si divertono tutti e scherzano. I bar sono pieni. È uso offrire agli amici.
Alle undici esce il quadro della Madonna portato da 4 ragazzi. Avanti camminano
il prete e le guardie comunali e forestali, dietro il quadro della Madonna, poi
la Banda e poi
i fedeli.
Quelli che seguono la processione sono
le solite 30 ragazze. Forse questa volta non sono quelle dell’Azione Cattolica.
Hanno tutti i vestiti nuovi: i capelli però sono rimasti sporchi. Dietro le
ragazze seguono i giovanotti in genere pretendenti o fidanzati delle ragazze.
Sul corso, alle finestre sono appese le coperte. Ad ogni porta il quadro si
ferma e soldi sono appesi dalle famiglie al quadro della Madonna.
I soldi sono appesi dal direttore del
comitato Don Rosario [Simbari]. Mentre la processione segue le vie principali
il quadro è portato nei vicoli per raccogliere soldi. (Questi soldi servono
ancora per la festa) la processione aspetta l’immagine e così all’una, mangiano
solo i musicisti. Tutti gli altri sono andati a casa a mangiare carne e pasta.
Prima della Madonna passano ragazzi e vendono immagini della Madonna o
medaglie, poi un ragazzo che chiede soldi per dire litanie alla Madonna. Verso
le 4 finisce la processione. Ogni famiglia ha spillato soldi e baciato con le
dita la madonna. Hanno avuto in soldi 400.000 lire.
Domenica
pomeriggio.
Già i
vestiti si sono impolverati e la festa si trascina. Sono venuti Crotonesi,
Sanmmauresi e altri forestieri. I bar sono pieni, la gente passeggia per la
strada centrale. I genitori comprano giocattoli, mostaccioli e noccioline ai
bambini. Gli uomini giocano alla lotteria.
Serata
di domenica.
Si è levato
il vento e mentre i contadini passeggiano si sentono frasi di questo genere:
“Questo vento non ci voleva, chissà come andrà la campagna”. Molta gente si è
ritirata in casa ad aspettare che cominci la musica. Alle nove si sentono le
prime note della traviata. Tutti si spostano con ordine vicino al palco, chi
con le sedie e molti senza. Benché ci sia un vento forte e freddo, tutti
ascoltano. Sono attenti soprattutto quando i cantanti entrano in ballo. Nelle
file dove mi trovo, le ultime, molti giovanotti parlano, ma subito vengono
rimproverati da altri e stanno zitti. Sono tutti molto sensibili alla musica e
i loro visi sono più tesi che alla predica del prete la prima sera. Appena
finito il pezzo cominciano a muoversi e si rompe l’incantesimo. Applaudiscono
pochissimo, per non dire mai. Al primo intervallo, la gente si riposa. Quelli
che hanno le case vicine entrano in casa, gli altri, o stanno seduti al loro
posto, o in famiglia si dirigono verso i bar a prendere consumazioni. Al
secondo e al terzo pezzo c’è un po’ meno gente, ma ancora si notano bambini
addormentati in braccio ai genitori. A mezzanotte
finisce il concerto. Un contadino, S. Voce, ha offerto una bottiglia ai
cantanti. Nessuno ha applaudito e tutti si dirigono in fondo al paese dove
avranno luogo i fuochi. Sempre con ordine si spostano e si piazzano. I fuochi
cominciano. Molta gente si è ritirata per il troppo vento. La fanfara suona. I
fuochi sono bellissimi, ma la gente non è tanto attenta. Molti se ne vanno dopo
la prima sparata. Quando scoppiano in cielo, la gente non guarda, parla,
scherza ride. Si divertono di più. All’una sono terminati i fuochi e quasi
correndo senza più fermarsi ai bar la gente raggiunge le proprie case. Un contadino
mi diceva che una giornata di festa era per lui più stancante che una giornata
in campagna. Aveva dovuto togliersi le scarpe che gli facevano male ai piedi.
Con il vestito pulito, non si può fare niente, ho sempre paura di sporcarlo.
Non mi siedo e sto in piedi e sedici ore in piedi ammazzano una persona. In fin
dei conti, non mi piace niente della festa. Alla moglie gli piace l’arrivo
della Madonna in paese.
Lunedì
23
Già dalle 3
del pomeriggio gli uomini giovani, tutti i ragazzi e pochissime donne aspettano
in piazza per assistere ai giochi. Finalmente alle 16, persone del comitato
arrivarono con piatti di pasta per cominciare il primo gioco. La scalinata
sulla chiesa era piena di gente e la tavola dove erano i piatti era posta
davanti alla porta della chiesa. Nessuno vide niente di questo, il quale
consiste a mangiare un piatto di pasta fortemente condita avendo le mani legate
dietro la schiena. Concorrenti 3. Il primo a terminare vinse una gallina. Poca
partecipazione dalla gente del pubblico.
Secondo
gioco: gioco della fune.
Si mettono
5 da ogni parte e i più forti a tirare vincono. Ci sono due gare e una finale. Premio:
paia di provole, alla squadra vincitrice. Grande partecipazione del pubblico.
Grandi discussioni. Si alza la voce. I carabinieri intervengono. La gente
applaudisce.
Terzo
gioco: gioco dell’uovo.
Ci sono 2
corse con 4 concorrenti e la finale. Il gioco consiste a correre per 60 m. con un uovo nel
cucchiaio. Il primo ad arrivare senza rompere l’uovo è vincitore. Il pubblico
partecipa, grida, accompagna il primo e taglia la strada agli altri. Il
vincitore della finale vince una bottiglia di vermuth.
Quarto
gioco: corse con i sacchi.
2 vice e
una finale. È il gioco più atteso. Il primo ad arrivare si butta sulle braccia
del pignetto (sic) dalla gioia. Premio: fiasco di vino.
Quinto
gioco: corsa a piedi
dal buio di colle del vento fino alla chiesa. Premio: una gallina. I vincitori
erano amici; sono tutti ragazzi giovani e hanno organizzato per la sera una
cena. Verso le 6 si comincia la vendita all’incanto di stoffa e cristallini.
Nessuno acquistava. Faceva molto freddo e solo una quarantina di uomini
assistevano. C’è poi una riffa finale. Il premio è una barca soprammobile.
Martedì
24.
La festa è
finita. Il camion venuto da Crotone a novellare le illuminazioni è ripartito. La
gente è rientrata alle proprie case, i vestiti nuovi sono stati stipati e la Madonna di Condolio è
rientrata nella sua nicchia. Il tempo è brutto e i contadini si preoccupano per
il raccolto.
Notazioni
e Appunti di Rossi-Doria e delle sue collaboratrici,
A.N.I.M.I., Roma, Archivio Rossi-Doria, fascicolo 9, vol. II (dattiloscritto).
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La Madonna di Condoleo in un'altra foto d'epoca |