La Parrocchia di San Nicola a Scandale |
domenica 31 marzo 2013
venerdì 29 marzo 2013
giovedì 28 marzo 2013
La rivista Kairos cessa le pubblicazioni per mancanza di fondi
Il Direttore della rivista Kairos, Iginio Carvelli |
Cari amici,
Ringrazio di vero cuore molti di voi
che mi hanno scritto o telefonato per esprimere solidarietà alla vita di
kairos. Ho raccolto le lettere in una nota che ritengo opportuno socializzare
con quanti hanno seguito Kairos, specie in questi due ultimi anni di vita. Altri
hanno preferito il silenzio, mi auguro non dettato dall’indifferenza.
Non si può rimanere indifferenti quando
viene ferita un’esperienza culturale in un momento in cui si avverte forte il
bisogno di “ripartire dalla cultura” per produrre pensiero, valori, crescita del bene comune.
Alle nostre istituzioni locali non solo “pane” bisogna chiedere ma anche
“cultura” perché, per dirla col neo Presidente della Regione Lazio Nicola
Zingaretti: “Investire nella cultura è l’unica strada per costruire una società
migliore, più giusta, più sicura, più libera e più ricca”.
Mi auguro che la rete degli amici di
Kairos rimanga salda perché insieme possiamo condurre la nostra piccola ma
efficace battaglia per rivendicare la centralità della cultura. Vi abbraccio
con tanta affettuosità augurandovi una Buona Pasqua.
Iginio Carvelli
mercoledì 27 marzo 2013
Massime e aforismi - Emil Cioran
martedì 26 marzo 2013
lunedì 25 marzo 2013
domenica 24 marzo 2013
Scandale alla fine del Settecento
Scandale - Chiesa dell'Addolorata. Anticamente chiesa dell'Annunziata. |
SCANDALE
Terra nella Provincia di Catanzaro, ed
in Diocesi di Santa Severina, situata sopra un alto colle, d’aria salubre, e
nella distanza di quattro miglia dalla Città di Santa Severina, che si
appartiene in Feudo alla Famiglia Grutter, Conte di Santa Severina. Questa
Terra, chiamata anticamente Gaudioso, ha una Parrocchia sotto il titolo
dell’Annunciata, con una Chiesa Filiale; ed una Confraternita Laicale sotto
l’invocazione della Vergine Addolorata. Il suo territorio produce grani,
frutti, vini, olj, e pascoli per greggi. Il numero de’ suoi abitanti ascende a
mille cencinquanta sotto la cura spirituale d’un Arciprete.
Francesco Sacco, Dizionario – Geografico
– Istorico – Fisico del Regno di Napoli, presso Vincenzo Flauto, Napoli 1796,
pag. 392.
venerdì 22 marzo 2013
Pagine di storia - Quando lo Stato esagerava
Gazzetta Ufficiale d’Italia
Confisca a favore dello Stato di beni
mobili appartenenti al sig. Sommer Antonio di razza ebraica.
IL CAPO DELLA PROVINCIA DI VICENZA
Visto il decreto legislativo del Duce
n°2 in data 4/1/1940 – XXXIII:
Vista la denuncia dei beni posseduti
dall’ebreo Sommer Antonio da Montecchio Maggiore;
DECRETA:
I beni appresso indicati, di proprietà
dell’ebreo Sommer Antonio sono confiscati:
10 cappelli da donna
5 paia di scarpe da donna usate
1 paio di pantofole da camera per uomo
usate
1 lenzuolo di una piazza di cotone
1 fascia elastica
2 accappatoi da bagno
1 vestaglia da camera
1 camicia da uomo
2 paia di calze da uomo usate di cotone
1 sottoveste da donna
4 cravatte
3 vestiti da donna di seta usati
3 camicette di seta
1 vestito a giacca da donna usato
2 federe per guanciali
4 asciugamani piccoli di tela dei quali
uno di spugna
1 camicia da notte per donna di cotone
1 grembiule
2 cuscini piume
5 porta panni
1 borsa per spese di gomma
3 piccoli tegami di alluminio
1 scodella
3 spazzole da scarpe
1 pacchetto di cotone medicinale
1 scendi letto
4 valigie
Detti beni passano in gestione all’Ente
Gestione e Liquidazione immobiliare.
giovedì 21 marzo 2013
Ci lascia Antonio Trivieri
Antonio Trivieri in due foto pubblicate in passato da Area Locale |
Mi giunge notizia che è venuto a
mancare Totò Trivieri, indimenticabile ed indimenticato amico di Scandale, che
ricordo con affetto e rimpianto in questo momento così triste. Le memorie mi si
affollano nella mente e creano nel mio animo un groviglio di sentimenti
difficile da dipanare.
Totò, ti abbiamo voluto bene e
continueremo a volerti bene. Ciao.
Che la terra ti sia lieve.
Questo il saluto del Prof. Ezio
Scaramuzzino sul suo Blog, che condivido.
mercoledì 20 marzo 2013
martedì 19 marzo 2013
Francesco: il Papa che viene dalla fine del mondo
Papa Francesco |
Jorge Mario Bergoglio
Buenos Aires 17 dicembre 19 36 -
Cardinale e arcivescovo cattolico
argentino.
Ora Papa Francesco
Annuntio
vobis gaudium magnum: habemus Papam!
Eminentissimum ac reverendissimum
dominum,
dominum Jorge Mario,
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Bergoglio,
qui sibi nomen imposuit Francesco.
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre del
1936, timido, schivo, di poche parole, Jorge Mario Bergoglio è il primo Papa
gesuita. Secondo molte fonti, quello che fino ad oggi era l'arcivescovo di
Buenos Aires, aveva già rischiato seriamente di essere eletto nel Conclave del
2005, dove ha certamente avuto un notevole numero di preferenze. Per alcune
ricostruzioni il porporato però si mostrò così atterrito dall'idea del peso che
gli sarebbe caduto addosso da convincere i più a lasciar perdere: il cardinale
argentino, di origini piemontesi, secondo il diario di un cardinale elettore,
spaventato dal confronto con il cardinale decano, scongiurò addirittura i suoi
sostenitori a non votarlo. Secondo altri, invece, non avrebbe avuto una reale
possibilità di ascendere al soglio di Pietro: in quell'occasione, infatti, i
cardinali che temevano la candidatura Ratzinger avevano fatto blocco
sull'argentino, nel tentativo di impedire che si raggiungesse la maggioranza
minima per l'elezione, in modo da obbligare tutti alla ricerca di candidati
diversi, come era gia' avvenuto. Resta il fatto che quel Conclave risulta oggi
la "prova generale" di questo, se l'unico che seriamente attirò voti
oltre a Ratzinger si ritrova ad essere il suo successore. E Bergoglio è sempre
stato restio ad accettare ruoli curiali. Oppositore del lusso e degli sprechi
(ha vissuto in un modesto appartamentino e per spostarsi usa i mezzi pubblici)
quando fu ordinato cardinale nel 2001, obbligò i suoi compatrioti che avevano
organizzato raccolte fondi per presenziare alla cerimonia di Roma, a restare in
Argentina e a donare i soldi ai poveri.
Nel suo Paese è un trascinatore di
folle e una figura di riferimento nella Chiesa sudamericana. È sempre stato
ritenuto un conservatore ma, nonostante questo, non ha mai approvato
l'eccessiva rigidità della Chiesa soprattutto in materia di sessualità e la sua
autoreferenzialità. Contestò l'apertura dei gesuiti alla Teologia della
Liberazione, negli anni '70 e questa posizione forse gli è valsa l'accusa
ingiusta di connivenza con il regime dei generali, anche se peraltro non ci
sono mai state prove né indizi della sua vicinanza alla dittatura. Ed anzi
nell'anno santo del 2000 fece "indossare" all'intera Chiesa argentina
le vesti della pubblica penitenza, per le colpe commesse negli anni della
dittatura. Un mea culpa che dette più fiducia nell'istituzione ecclesiale,
Arcivescovo di Buenos Aires, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti
in Argentina e sprovvisti di ordinario del proprio rito, Bergoglio è professore
di letteratura e psicologia.
Breve biografia pubblicata da Il
Foglio. it
Papa Francesco affacciato alla finestra domenica 17 marzo |
Stemma di Papa Francesco |
lunedì 18 marzo 2013
domenica 17 marzo 2013
Quando Gino Scalise affrontava il produttore Angelo Rizzoli
Nella foto, l’attore Adelmo Di Fraia (il brigante, nel film) con il produttore Angelo Rizzoli, alla Mostra Cinematografica di Venezia del 1961. |
Quando nel 1960 si girava “Il
Brigante”, Gino Scalise si alienò le simpatie, oltre che del regista Renato
Castellani, anche del produttore Angelo Rizzoli che, recatosi a Scandale per
vedere l’andamento dei lavori del film, si trovò davanti questo impiegato
comunale che protestava perché, a suo parere, le comparse venivano pagate
troppo poco. E, mentre Don Renato da lontano gli faceva segno di stare calmo,
Rizzoli si allontanò dicendo di avere molti impegni.
Foto del film Il Brigante scattata a Scandale nel 1961 |
venerdì 15 marzo 2013
Canti briganteschi
Catanzaro - Via Indipendenza in una foto dell'Archivio Bertoni |
CANTI BRIGANTESCHI
Mi partu de la beddha Catanzaru
ma vaju mbicaria ccu a catina.
Non ciangiu ca perdivi Catanzaru
ma ciangiu ca pirdivi Catarina!
O schettuliddhi ciangiti ciangiti,
ca Garibardi chiàmau li sordati
ca si chiamau li giuvani arditi
e ni lassàu li vecchi abbabbati!
A sant’Antoni mo ricurriti:
Scanza Ninnuzzu meu de li sordati.
E si sta grazzia non mi faciti
Padrenostri de mia non v’aspettati.
O sbirri cchi serviti stu Governu,
ccu i strisci russi e i rrobbi de
pannu,
si ncunu jornu a libertà ritornu,
li rrobbi vi li sciancu a parmu a
parmu...
Addiu, cumpagneddhi di sventura,
speru ca ni vidimu prestu fora.
Silvestro Bressi, Il Brigantaggio nel Catanzarese. Realtà, leggenda, memoria e testi di
tradizione orale, Ursini Edizioni, 2011.
giovedì 14 marzo 2013
mercoledì 13 marzo 2013
Curiosa raccolta differenziata nel Comune di Riace
martedì 12 marzo 2013
Preparazione della festa di San Giuseppe a Reggio Emilia
lunedì 11 marzo 2013
Reggia di Caserta
Parco della Reggia in una foto di Lucia Corda |
Il 20 gennaio 17 52 fu posata la prima
pietra della Reggia di Caserta alla presenza di Carlo di Borbone e Maria Amalia
di Sassonia. Per anni, caricando di marmo pachidermi e cammelli, centinai di
operai africani lavorarono nel cantiere per la realizzazione di questa opera
monumentale che ora è Patrimonio dell'umanità.
Foto di Dario Teodonno |
domenica 10 marzo 2013
Rossi-Doria parla dello scandalese Iuliano Arturo
Una casa colonica di Corazzo in una foto del 1955 conservata nell'Archivio Rossi-Doria |
Storia
di Iuliano Arturo di Giovanni
Scandale,
23 aprile 19 55
È un
vecchietto di 72 anni che vive solo con la moglie di 70. Prende la pensione:
5000 lire al mese. Ha avuto 13 figli: 10 sono morti, 3 sono sposati, i due
maschi nei paesi vicini, la figlia a Scandale. La figlia ha due bambini, sta
bene ma lei è donna e non può come vorrebbe aiutare i genitori. Ogni tanto gli
altri quando vengono prestano qualche cosa (caffè, zucchero, pasta). Lavora un
orto all’uscita del paese di ½ ettaro. Metà prodotto se lo tiene lui, metà lo
dà al proprietario. Coltiva: cipolle, lattuga, scarola, cetrioli, cocuzze,
pomodori, peperoni. Prima della riforma era terragerista.
Si sposò
giovane a 19 anni perché era orfano, benché sia figlio illegittimo dice che suo
padre morì quando lui era ancora piccolo, sua madre morì di bronchite. Dopo
aver fatto 2 figli andò in America a Pittsburgh e ci rimase per 7 anni. La
moglie non lo raggiunse perché aveva paura del mare. Fu richiamato alla guerra
mondiale, fece 8 anni il militare e poi rimase in Italia. Parla americano ed
era per questo che era venuto a casa. Sembra molto furbo e per vivere quando
non tiene niente, fa sparire le galline. Non me l’ha detto lui però. Di salute
sta abbastanza bene, qualche volta d’inverno ha i reumatismi ma nient’altro.
Vorrebbe campare ancora fino a 90 anni. La moglie invece sta poco bene. La
notte non dorme per il troppo dolore alle membra. Adesso è vecchia, ma è ancora
buona, quand’era giovane aveva certe zizze? Ci fidanzammo da piccoli.
A Pasqua è
andata a fare la comunione a Crotone dal Vescovo (che chiama Santità) e questo
gli regalò 250 lire. È molto fiero di questo. È stracciato e sporco. I vestiti
che porta gli sono stati regalati 3 mesi fa ma erano già molto usati. Devono
pagare 18000 lire l’anno di fitto e una volta tolte le 1500 lire al mese rimane
per mangiare 100 lire al giorno. “Alla mia signora piace il caffè e anche a me”
e non ci basta solo il pane. Non va alla cantina. Parla sulla piazza o più su
con i vecchi suoi amici che come lui non lavorano. I giovani di adesso sono
vagabondi: non lavorano, sono cattivi e giocatori e bestemmiano “per la Madonna ” e questa
bestemmia poi scappa sempre e allora si porta la mano alla bocca e ricomincia a
dire di nuovo “per la Madonna ”
e ride.
Le persone
più importanti del paese sono il sindaco, il segretario, il prete ma nessuno fa
bene il suo dovere. Chi è il capo del Governo? Prima era De Gasperi, adesso non
sa. Chiedo io: lo conosce il Presidente della Repubblica, lui risponde No. Allora
gli dico: Einaudi; allora tutto sorridente mi dice, voi che lo conoscete
ditegli di regalarmi le scarpe e me le mostra sono scucite, troppo grandi,
vecchie e rigide. Io sorrido e rispondo che non è amico mio Einaudi e che le
scarpe bisogna chiederle al calzolaio, lui non ci crede e insiste. Mussolini
invece era un grande uomo.
Notazioni
e Appunti di Rossi-Doria e delle sue collaboratrici,
A.N.I.M.I., Roma, Archivio Rossi-Doria, fascicolo 9, vol. II (dattiloscritto).
venerdì 8 marzo 2013
Massime e aforismi - Quinto Orazio Flacco
“Una delle peggiori tragedie
dell’umanità è quella di rimandare il momento di cominciare a vivere. Sogniamo
tutti giardini incantati al di là dell’orizzonte, invece di goderci la vista
delle aiuole in fiore sotto le nostre finestre”
Quinto Orazio Flacco
Quintus
Horatius Flaccus
Verona 65 a .C. – Roma 8 a .C.
Poeta latino