giovedì 28 febbraio 2013

Il Papa lascia

Stemma di Benedetto XVI

Papa Benedetto XVI
Joseph Aloisius Ratzinger
Marktl, 16 aprile 1927 -
Dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013 il 265º Papa della Chiesa cattolica


Il Papa saluta i fedeli dalla finestra del suo studio

Benedetto XVI

mercoledì 27 febbraio 2013

Scandale 2013 - Risultato delle elezioni politiche

La sede del Comune di Scandale in una foto By Ros

ELEZIONI CAMERA DEI DEPUTATI

Movimento 5 Stelle.................voti 458
Partito Democratico...............voti 388
Popolo della Libertà...............voti 282
Grande Sud.............................voti 102
Scelta civica con Monti..........voti 68

ELEZIONI SENATO DELLA REPUBBLICA

Movimento 5 Stelle.................voti 373
Partito Democratico...............voti 351
Popolo della Libertà...............voti 304
Scelta civica con Monti..........voti 92
Grande Sud............................voti 39

Fonte: sito UNLA di Scandale

martedì 26 febbraio 2013

Foto col Vincitore

Rosario Rizzuto (By Ros) di Scandale - da un po’ di tempo scomparso dalla Rete - insieme a Beppe Grillo che, in qualche modo, si può considerare il vincitore di queste elezioni.

lunedì 25 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 2013

Scandale 1946 – Campagna elettorale raccontata da Gino Scalise

L’onorevole Roberto Lucifero in una foto 
dell’Archivio Storico della Camera  dei Deputati.

“La campagna elettorale qua e là è funestata da incidenti. A Scandale arriva un giorno, per tenere il suo comizio, il monarchico marchese Roberto Lucifero, scortato da un gran numero di carabinieri, e col suo seguito passa per la piazza del paese dove in quel momento era in corso un altro comizio dell’opposto schieramento repubblicano, che aveva polarizzato l’attenzione generale, appunto sul tema della terra ai contadini. Non gradirono i reduci e combattenti lì presenti quel pomeriggio quella visita ed inscenarono una violenta protesta. Al che i carabinieri, per calmare gli animi, fecero uso dei fucili, sparando in aria e creando un vivo trambusto”.

Luigi Scalise, Scandale e Leonia, Edizioni Cronache Italiane, Arti Grafiche Sud, Fratte, Salerno, 1999, pag 175.

venerdì 22 febbraio 2013

Massime e aforismi - Benedetto Croce



“Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose
o chissà quali grandi uomini.
Abbiamo solo bisogno di più gente onesta”

Benedetto Croce
Pescasseroli (L’Aquila) 1866 – Napoli 1952
Filosofo, storico e critico

giovedì 21 febbraio 2013

Scandale allegra

Foto pubblicate da Area  Locale
 

mercoledì 20 febbraio 2013

Kairos: una rivista per pensare

Il mensile culturale Kairos di febbraio, diretto da Iginio Carvelli


Kairos di  gennaio

martedì 19 febbraio 2013

Scandalesi al Bar

Foto di Cesare Grisi


lunedì 18 febbraio 2013

Vivere tranquilli...

River House - Serbia
Midin di Chamonix - Francia

Nest Tiger - Bhutan

domenica 17 febbraio 2013

Quando nel 1952 si progettava il “Villaggio agricolo Turrutio”

Progetto del  Villaggio  agricolo Turrutio

Villaggio agricolo Turrutio

Per quanto riguarda la costruzione di nuovi centri edilizi, essi sono risultati molto limitati, tenuto conto che nella zona, a differenza dell’Altopiano Silano, esistono parecchi abitanti di Comuni e di frazioni di essi. Pertanto, sono stati previsti 3 centri di servizio: uno in località Turrutio, un altro in località Melissa ed un terzo in località Torre Melissa.
La loro ubicazione risulta favorita dalla possibilità di abbondante approvvigionamento idrico, dalle strade che verranno costruite e da quelle esistenti. Tali centri (come si è detto innanzi) avranno le funzioni inerenti al Comune, e cioè: Chiesa con canonica; Uffici comunali; spaccio; Poste; Carabinieri; Ambulatorio; Scuola; Abitazione per il sanitario, l’ostetrica e l’insegnante.
I progetti esecutivi del centro di Turrutio (affidato al Prof. Ing. Greco) e quello di Torre Melissa (affidato all’Ing. Alfredo Giannelli) sono stati già redatti e tra breve si inizierà la costruzione dei centri stessi.
Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico dei detti centri è stato già progettato l’acquedotto per il centro di servizio di Turrutio, in località Corazzo, dell’importo di lire 15.000.000.

Esperienze urbanistiche in Italia – Istituto Nazionale di Urbanistica, Roma, Stampa Aristide Staderini, 1952, pp. 81- 83.
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Nota

Dopo questi progetti, alla fine si realizzò soltanto il modesto villaggio di Corazzo che, sui documenti ufficiali dell’epoca, si chiamava “Borgo Ponte Neto”.

Secondo disegno del progetto Turrutio
La pagina del libro con il progetto

venerdì 15 febbraio 2013

Scandalesi a San Pietro nel 1966

Roma 1966 - Iginio Carvelli e Gino Scalise in  piazza  San Pietro (foto Archivio Carvelli)

giovedì 14 febbraio 2013

Il “Bacio del Mare” a Civitavecchia

Statua esposta a Civitavecchia

Bacio del Mare
Si tratta di una statua dell'artista Stewart Johnson alta 9 metri dal peso di 60 tonnellate esposta in un piazzale del porto di Civitavecchia che raffigura la storica foto di Alfred Eisenstaedt, quella del bacio appassionato di un marinaio e di una giovane infermiera, scattata il 14 agosto 1945 a Times Square (foto a destra). L’immagine, divenne immediatamente icona della fine della Seconda Guerra Mondiale e incarna oggi un simbolo di pace e di speranza per il futuro.


mercoledì 13 febbraio 2013

Nuovo altare nella Chiesa di San Nicola

Foto pubblicate dal  Blog Pingitore

Chiesa di Dio, popolo in festa. Si è conclusa domenica la cerimonia di dedicazione del nuovo altare presieduta dall’Arcivescovo Domenico Graziani nella Chiesa Madre di San Nicola Vescovo in Scandale. Il blocco marmoreo, in marmo di Carrara, offerto dai fratelli Rizzuto a memoria del padre Aldo, è stato posto nella settimana precedente insieme all’ambone ed avvolto in veli in attesa del solenne rito che prevedeva l’unzione col Sacro Crisma e la deposizione all’interno di esso di una reliquia ex carne di Santa Maria De Mattias, fondatrice dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo presenti nella Parrocchia da oltre trenta anni.

“Il nuovo altare – ha precisato l’arcivescovo durante l’omelia – è piantato sulla terra. Che serva da benedizione a questa nostra terra che vede incerto il futuro dei suoi figli che partono in cerca di occupazione e si ritrovano a vivere in condizioni di sconforto”.
Secondo il solenne rito, l’arcivescovo ha prima deposto la reliquia, insieme all’interno di una cavità appositamente preparata, dopo ha unto il nuovo altare con il Sacro Crisma. La celebrazione è poi regolarmente proseguita.
Presenti le autorità civili e militari, tra i quali il Capitano del Comando Provinciale dei Carabinieri, il maresciallo della Stazione Locale, il Presidente della Bcc di Scandale Tommaso Graziani, insieme al neodirettore Francesco Corigliano. Presente anche una delegazione del Comune in sostituzione del Commissario straordinario Roberto Micucci, assente per impegni istituzionali.

La celebrazione si pone al centro di una cospicua attività pastorale e istituzionale che la parrocchia, guidata da Don Rino Le Pera, sta conducendo grazie all'impegno ed alla generosità dei fedeli desiderosi di riportare l’edificio barocco alla sua antica vitalità, andato incontro negli anni ad un processo di degrado. Dopo la riapertura seguita al restauro, infatti, sono state numerose le famiglie che hanno contribuito alla decorazione dell’edificio, dalle porte, alle finestre, dall'altare ai vetri.
Insomma, quella che si verifica è un’attività di fermento; a breve sarà benedetto anche il nuovo tabernacolo, offerto dalla famiglia Giovinazzi, mentre è in attesa il trasporto della salma di Mons. Renato Cosentini nella chiesa parrocchiale che per sessanta anni lo ha accolto tra la sue braccia.
Molti chiedevano un edificio che conferisse una certa spiritualità e che raccogliesse solennemente il popolo in preghiera. Non si possono negare, certo, gli sforzi attuati per renderlo tale. Si spera che la chiesa ora possa adempiere a tale scopo, continuando ad essere però tempio di fede e di autentico agire cristiano.

Articolo di Ippolito Emanuele Pingitore pubblicato sul suo Blog





martedì 12 febbraio 2013

Carnevale

Carnevale 2009 in tre foto By Ros




lunedì 11 febbraio 2013

domenica 10 febbraio 2013

Antonio Fava, secondo Wikipedia

Antonio Fava

Antonio Fava (Scandale, 1949) è un attore teatrale, maestro di Commedia dell'Arte e di discipline comiche, scrittore e autore, italiano. Direttore della Scuola Internazionale dell’Attore Comico a Reggio Emilia, realizza per la sua scuola maschere in cuoio che presenta nei vari spettacoli. Insegna Commedia dell'Arte in diversi istituti ed in accademie di arte drammatica di varie città europee ed americane.

Nasce a Scandale, un piccolo borgo della Provincia di Crotone, per poi trasferirsi definitivamente a Reggio Emilia. Dalle maschere che il padre realizza nasce e si sviluppa in lui la passione per la Commedia d'Arte Italiana che lo porterà ad essere riconosciuto ed affermato nel proprio campo, grazie anche alla formazione di una scuola d'arte per attori italiani e stranieri ed alle sue collaborazione con importanti compagnie teatrali. Le sue maschere oggi sono esposte in vari musei.
Inizia la sua carriera di attore al teatro nazionale di Strasburgo. La sua avventura continua al fianco del celebre scrittore francese Jean-Pierre Chabrol, che conosce a Parigi proprio mentre sta lavorando per la realizzazione del Teatro della Jacquerie.
Ritornato a Reggio Emilia fonda il Teatro del Vicolo dove dal 1980 mette in scena molte delle sue rappresentazioni teatrali, ma continuando i tour internazionali.
Varie le collaborazioni e direzioni, in particolare presso l’istituto dei Teatri di Barcellona, presso la RESAD (Real Escuela de Arte Dramatico) di Madrid, presso il CIP di Tramelan in Svizzera.
Ha insegnato in atenei e teatri, tra gli altri l’Università di Exeter in Inghilterra, al Teatro Populaire Jurassien di Lons le Saunier in Francia, presso l'Ecole Superieure de Teatro-Universite du Quebec a Montreal e alla New York University. Da regista ha diretto "Il Turco in Italia" e "La gazza ladra", entrambe di Rossini, per il Teatro Marrucino di Chieti. Impegnato anche nella collaborazione da librettista, ha lavorato con l'International Opera Theater, pubblicando, tra l'altro, “La Tempesta”, presentato nel 2006. Il suo libro, “La maschera comica nella Commedia dell'Arte”, pubblicato da Andromeda e dalla Northwestern University Press USA, è stato tradotto in inglese nel 2005.

Notizie pubblicate da Wikipedia

venerdì 8 febbraio 2013

Indiani e vampiri a Scandale

Foto By Ros  del Carnevale 2011


giovedì 7 febbraio 2013

mercoledì 6 febbraio 2013

Allagato il Parco archeologico di Sibari

Il Parco archeologico di Sibari allagato in una foto dei Vigili del Fuoco

Il fango di Sybaris

Sybaris è un nome che nel mondo greco emerge prepotentemente ogni qual volta che si parla di lusso, opulenza, ozio voluttuoso: espressioni proverbiali che popolano l'immaginario degli scrittori antichi, colpiti dalla tramandata e ostentata ricchezza di una polis leggendaria, dove la vegetazione era così florida da dispensare ovunque l'ombra a beneficio di almeno centomila abitanti (altre fonti, probabilmente esagerate, parlano addirittura di trecentomila residenti), capace di controllare venticinque città e quattro popoli ancora alla fine del VI sec. a.C., quando Roma era ancora un centro pastorale su cui signoreggiavano i principi etruschi.

Sybaris è il paradigma di quella arcaica grandezza vagheggiata che si sintetizza in due parole: Megale Hellas, Magna Grecia, la primavera occidentale di una civiltà in grado di originare la ricerca scientifica, la filosofia, il concetto autentico di democrazia e cittadinanza.
La Storia non è mai stata tenera con Sybaris. Sconfitta e rifondata più volte, a partire dalla rovinosa ed epocale sconfitta del 510 a.C., sulle ceneri delle devastazioni dei Crotoniati sorsero Thurii e Copia, appendici sontuose eppure imparagonabili allo splendore primigenio. La fondazione di Thurii sul sito della vecchia città, promossa su iniziativa di Pericle nel 444/43 a.C., si avvalse dell'apporto di personaggi come Ippodamo da Mileto, celebre architetto che ne progettò l'impianto ortogonale, il sofista Protagora, che ne redasse la costituzione, oltre allo storico Erodoto, che firmava la sua opera immortale dichiarandosene cittadino.
Ripercorrendo a ritroso le vicende di Sybaris emerge una costante dai risvolti antitetici, di eros e thanatos, gli effetti alternamente salvifici o mortiferi dell'acqua e del fango portate dal Crati. C'è stato un tempo in cui al limo depositato dal fiume sulla vasta piana su cui si adagiava la città corrispondeva la straordinaria fertilità della zona. Ma si racconta anche della tremenda punizione inflitta dai Crotoniati vincitori nel 510 a.C., che deviarono il corso del Crati sulle rovine fumanti della polis sconfitta.
Ma torniamo al presente. La cronaca odierna ci riporta la notizia sconvolgente di un immenso parco archeologico, che per cinquecento ettari circoscrive le imponenti vestigia di un passato trimillenario, sepolto da quattro metri di detriti alluvionali. Le ampie plateiai concepite da Ippodamo, il grande santuario di Casa Bianca, meraviglie invidiate da tutto il mondo, giacciono sommerse dal fango.

Un evento né imprevisto né imprevedibile, come spesso accade sul versante della tutela dei beni culturali italiani, Pompei docet. Un rischio che aleggiava perennemente all'occhio del pubblico in visita al parco, puntualmente segnalato dai ricercatori impegnati nella missione quotidiana dura e appagante del riesumare mosaici, santuari ed ogni sorta di prodigiosa testimonianza materiale dell'antichità. Se l'area degli scavi risulta più bassa di cinque - sei metri rispetto all'adiacente bacino fluviale del Crati ne consegue che ogni pioggia torrenziale rappresenta una seria minaccia di allagamento. Eppure nessun provvedimento in proposito è stato intrapreso, ed ora i costi legati alla rimozione del fango superano di gran lunga la cifra che sarebbe bastata per dotare il parco archeologico di un sistema utile per prevenirne l'allagamento.
Episodi del genere, se da un lato rappresentano indubbiamente delle conseguenze scellerate di negligenze specifiche e circostanziate da mettere in relazione con l'allagamento di Sybaris, d'altra parte si ascrivono a considerazioni di ordine generale, che richiamano la strafottenza sistematica nei confronti del patrimonio storico-culturale locale di cui la maggioranza dei calabresi risulta colpevole.
Una colpa dettata dall'ignoranza, dalla ormai radicata tendenza a considerare la valorizzazione della propria Storia non già in qualità di veicolo di resurrezione economica e sociale, ma come sterile strumento di masturbazione ideologica limitato ad intellettuali perdigiorno che vivono nel passato; oppure come slogan sbandierato dal politicante di turno – di qualsiasi sponda (anche se il termine corretto sarebbe “deriva”) partitica – che propagandisticamente si propone come il paladino della cultura per raccattare qualche consenso.
La verità è che i posteri non meritano l'eredità degli avi. Il peso dei millenni che separa il fulgore di ieri dagli acquitrini di oggi è il discrimine fra la civiltà che c'era e la barbarie che resta qui in Calabria. Servono misure urgenti e radicali, che coinvolgano necessariamente l'educazione delle nuove generazioni. Obbligo scolastico di studio della storia locale, de facto già in vigore nel Nord Italia, strategie di tutela, conservazione, divulgazione e valorizzazione ad ampio raggio.
Un progetto a lungo termine di alfabetizzazione etica, in definitiva, capace di restituire una parvenza di dignità ad un popolo ormai cronicamente incapace di custodire le memorie dei propri Padri.

Articolo di Natale Zappalà pubblicato lunedì 28 gennaio 2013

Il Parco archeologico di Sibari in due foto di Alfredo Salzano


martedì 5 febbraio 2013

Foto del Carnevale del 2007 e del 2011

Foto del 2011 pubblicata su Facebook

Foto del 2007 pubblicata da Area Locale

lunedì 4 febbraio 2013