Scandale 31 dicembre 2006 - Foto pubblicate da Area Locale |
lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Casa della Carità - Articolo di Iginio Carvelli del 1963
Nella foto sopra, pubblicata in passato
dal sito della Casa di Carità, si vede l’arrivo a Villa Condoleo del vescovo
Giovanni Dadone, il 23
settembre 19 63, accolto da Don Renato, Iginio Carvelli e Gino Scalise.
Inaugurata sul colle Condoleo la
“grande casa della carità”
Scandale –
Con la partecipazione di eminenti autorità religiose, civili e militari è stata
inaugurata sul colle Condoleo la nuova sede della casa di carità. L’opera, che
dal 1949 è sorta a sollievo delle orfane e bisognose del Crotonese, va sempre
sviluppandosi perché, a dire dello stesso fondatore, la carità non ha freno e
il suo fuoco divampa sempre di più. La solenne inaugurazione è iniziata con la messa
prelatizia di S.E. mons. Giovanni Dadone, arcivescovo di Santa Severina,
celebrata nella cappella dell’istituto.
Terminata la
S. Messa si è proceduto al taglio del
nastro da parte della figliuola dell’on. Gennaro Cassiani. Tutti gli scandalesi
si sono quindi recati sul colle di Condoleo per fare corona alle numerose
autorità e per attestare ancora una volta il loro affetto e attaccamento
all’ideatore dell’opera, l’infaticabile don Renato.
Il dott.
Giuseppe Liotti, commissario prefettizio di Scandale, ha dato il benvenuto a
tutte le autorità presenti: il Prefetto di Catanzaro dott. Antonio Claudio
Galateo; on. Cassiani; on. Antoniozzi; on. Bisantis; dott. Arturo Campanella,
magg. CC di Catanzaro; comm. Filippelli, Procuratore della Repubblica di Crotone;
dott. Giampietro, Pretore di Santa Severina; prof. Silvio Bernardo, consigliere
DC dell’amministrazione provinciale di Catanzaro; ing. Francesco Aiello,
sindaco di San Mauro Marchesato; prof Tonino Cortese, sindaco di Santa
Severina; dott. Francesco De Rito, della segreteria provinciale DC; il prof.
Iacometta, preside della scuola media di Scandale.
S.E mons.
Dadone, ha dato lettura del telegramma di Sua Santità Paolo VI, mentre un
caloroso applauso si è levato dalla numerosa folla di gente entusiasta e commossa.
Si sono alternati quindi al microfono l’on. Cassiani, oratore ufficiale, l’ing.
Aiello, e il prof. Gino Scalise, presidente del comitato direttivo.
Sentiamo il
dovere di rivolgere un sincero encomio al comitato direttivo ed esecutivo a cui
si deve la riuscita della manifestazione.
Ci
rincresce invece tacciare di insensibilità l’E.N.E.L. di Catanzaro e Crotone
che è rimasta sorda ai diversi solleciti perché venisse portato l’attacco
elettrico alla nuova sede. Ci ripugna pensare che ancora oggi, un centinaio di
bambine e dirigenti debbano trascorrere le serate al lume di una candela.
Tribuna del Mezzogiorno, 2 ottobre 19 63
venerdì 28 dicembre 2012
giovedì 27 dicembre 2012
Massime e aforismi – Davide Capelli
“Scrivo sperando che qualcuno sappia
leggere
poiché nessuno sa ascoltare”
Davide Capelli
Dal sito pensieriparole.it
mercoledì 26 dicembre 2012
martedì 25 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
Le strade di Roma sotto le Feste
domenica 23 dicembre 2012
sabato 22 dicembre 2012
Il Babbo Natale della Pro Loco a piazza San Francesco
venerdì 21 dicembre 2012
Dolci Canadesi
giovedì 20 dicembre 2012
Curiosità - “Il caffè sospeso”
Il caffè “sospeso”, antica pratica
napoletana
Si usava una volta a Napoli. Quando una
persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure
perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per
chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo. Di tanto in tanto qualcuno si
affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso”.
È un’antica tradizione. Il cliente paga
due caffè ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera
entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso, e in caso affermativo
riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente.
Nel 2008 lo scrittore Luciano De Crescenzo
ha raccolto in un libro una serie di articoli di giornali, considerazioni ed aneddoti
sul tema, intitolandolo Il caffè sospeso.
Dal 14 novembre
2010 opera a Napoli una rete denominata “Rete del Caffè Sospeso” che
ha deciso di unire le forze e fare rete scambiandosi idee, progetti e prodotti
culturali per sopravvivere o addirittura crescere in tempi di crisi.
Panorama di Napoli |
mercoledì 19 dicembre 2012
martedì 18 dicembre 2012
Il 26 Dicembre Musica x Sempre presenta Canta Natale
lunedì 17 dicembre 2012
La fine del Mondo secondo i Maya
domenica 16 dicembre 2012
Articolo su Domenica Bomparola
Dalle traduzioni letterarie ai versi,
Bomparola pubblica le sue poesie.
«Amo Leopardi e Byron, soprattutto il
primo, la cui poesia ben si attaglia alla mia anima». Nelle parole e nella
scrittura di Domenica Bomparola, autrice nata a Scandale trent'anni fa, che ha
raccolto tredici delle sue poesie scritte per lo più in versi liberi in un
agile fascicoletto, si colgono gli accenti di un'ispirazione che coglie la vita
nei suoi molteplici aspetti.
Sposata e madre di due figli, diplomata
al Liceo della comunicazione, Domenica Bomparola, che dal 1999 al 2003 ha anche vissuto in
Germania, rivela: «Ho cominciato a scrivere fin da piccola per pura passione,
descrivo il mio paese, rifletto su ciò che vedo, ma mi soffermo anche sul
passato». «Ho avuto modo – continua l'autrice – di scrivere anche favole e di
tradurre alcune opere dall'inglese, tedesco e dal francese: nel periodo in cui
ero iscritta all'Istituto "Gravina" di Crotone ho tradotto in lingua
italiana il noto romanzo della scrittrice anglosassone Jane Austen
"Orgoglio e pregiudizio"».
Le ultime confidenze della poetessa,
mentre da un lato aprono un altro spiraglio sulla sua ispirazione, rivelano
anche un'innegabile saggezza: «Le poesie parlano di me, credo che l'autoironia
sia importante». I versi proiettano i desideri della stessa autrice sul futuro
immediato, in maniera concreta: «Nel mio paese verrà aperto un Centro
culturale: spero di poter collaborare alle attività che vi si svolgeranno».
Articolo di Ambrogio Ryllo, pubblicato dalla Gazzetta del Sud nel giugno 2011.
venerdì 14 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
martedì 11 dicembre 2012
lunedì 10 dicembre 2012
Io vorrei non vorrei ma se vuoi – Lucio Battisti
Dove vai quando poi resti sola
il ricordo come sai non consola
Quando lei se ne andò per esempio
Trasformai la mia casa in tempio
E da allora solo oggi non farnetico più
a guarirmi chi fu
ho paura a dirti che sei tu
Ora noi siamo già più vicini
Io vorrei non vorrei ma se vuoi
Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio
torno già a volare
Le distese azzurre
e le verdi terre
Le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto
Dove vai quando poi resti sola
senza ali tu lo sai non si vola
Io quel dì mi trovai per esempio
quasi sperso in quel letto così ampio
Stalattiti sul soffitto i miei giorni
con lei
io la morte abbracciai
ho paura a dirti che per te
mi svegliai
Oramai fra di noi solo un passo
Io vorrei non vorrei ma se vuoi
Come può uno scoglio
arginare il mare
anche se non voglio
torno già a volare
Le distese azzurre
e le verdi terre
le discese ardite
e le risalite
su nel cielo aperto
e poi giù il deserto
e poi ancora in alto
con un grande salto
domenica 9 dicembre 2012
Ezio Scaramuzzino - Il medico Mauro
Il medico Mauro con la famiglia in una foto dell'Archivio Aprigliano |
Il medico Mauro
Al mio paese, a Scandale, molti della
mia età, o almeno della mia generazione, hanno una cicatrice sul lato sinistro
della gola. In passato i forestieri, una volta notato il fenomeno, sulle prime
pensavano ad una patologia di carattere locale, come chi fosse capitato in quel
paese di montagna dove tutti avevano il gozzo a causa della carenza di iodio.
Se il forestiero avesse poi chiesto delucidazioni, di certo si sarebbe sentito
raccontare qualcosa sul dottor Giuseppe Mauro.
Il medico Mauro, come allora tutti lo
chiamavano, aveva fatto la guerra d'Africa e negli ospedali da campo, tra i
tanti morti e feriti, aveva avuto modo di farsi una vasta esperienza di
chirurgo. A guerra finita e con il suo raggio d'azione ridotto ormai ai pochi
abitanti del paese, il medico non aveva deposto le sue velleità di chirurgo ed
aveva scelto come obiettivo primario dei suoi interventi la ghiandola
sottomandibolare, che egli sezionava o asportava evidentemente in un numero
spropositato di casi.
Ho solo un confuso ricordo
dell'intervento al quale anche io fui sottoposto. Mi rivedo bambino, tenuto
stretto da alcune persone, che mi impedirono di muovermi, ma certo non poterono
impedirmi di gridare. Mia madre mi raccontava spesso delle parolacce e delle
maledizioni che, in quella circostanza, lanciai contro il medico Mauro. Mi
diceva anche che l'offesa più sanguinosa che io gli rivolsi fu quella di
chiamarlo "catalùagnu", come allora a Scandale venivano chiamati per
scherno quelli di San Mauro Marchesato, da dove il medico proveniva.
Forse il medico Mauro, in qualche parte
del cielo, sta ancora ad osservarci. Se così fosse, a nome mio e di tutti
coloro che sono passati sotto i suoi ferri, gli chiedo scusa per le tante
parolacce di quel giorno e le tante ricevute da altri bambini. Certamente lui
avrà avuto i suoi buoni motivi per fare ciò che ha fatto e poi, se io sono
ancora qui a raccontare queste vicende di tempi ormai lontani, per un po' è
anche merito suo.
Ezio Scaramuzzino, Violetta spensierata e altri racconti, Gruppo Editoriale l’Espresso,
2012, pag. 29. - Il libro si vende solo sul sito ilmiolibro.it