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Scorcio del palazzo Drammis in una foto By Ros del 2008 |
Effettivamente, se il palazzo Drammis
si dovesse vendere, l’acquirente principale dovrebbe essere il Comune di
Scandale, che ci farebbe anche una bella figura come Amministrazione.
Naturalmente, dovrebbe essere restaurato e adibito ad attività culturali. In
poche parole, dovrebbe diventare un centro culturale a disposizione dei
cittadini di Scandale, delle scuole, del Comune e di tutte quelle persone che
vengono a visitare il nostro paese. Se invece lo dovesse comprare un privato,
ho qualche dubbio che diventi un centro culturale. In via eccezionale anche gli
scandalesi, compresi tutti quelli emigrati, potrebbero con un’offerta aiutare
il Comune a comprarlo.
La proposta Pingitore (già pubblicata
da By Ros) è giusta e va seriamente valutata. Di seguito un articolo di Area
Locale del 26
giugno 2012.
Quanto vale il Palazzo dei baroni
Drammis di Scandale?
È quasi
ufficiale la notizia che gli eredi dei baroni Drammis di Scandale (Crotone)
vogliono vendere il palazzo di piazza San Francesco; fra gli interlocutori
principali la famiglia desidererebbe avere il Comune, che così potrebbe
acquistare lo storico palazzo che fa da scenario all’intera piazza.
L’antica
struttura fu realizzata intorno alla fine del Settecento, quando la famiglia
Drammis si stabilì in Italia al tempo della calata degli spagnoli, acquistando
terre e baronia.
Il palazzo,
in effetti, è in buone condizioni strutturali, tuttavia necessita di
consolidamento e di un’opera di restauro delle tele affrescate e del tetto che,
dopo circa due secoli, si presenta ancora nelle sue condizioni originali.
Importante sarebbe il recupero del pianterreno, adibito in passato a granaio e
a cantina. Vi era presente, in una delle stanze, anche il famoso refettorio che
un tempo gestiva il sig. Nicola 'i Santu che, con le sue famose pietanze,
invogliava i nobili di un tempo a restare felicemente a pranzo nell’abitazione
dei Drammis.
Il
pianterreno comprende un ingresso con il maestoso androne sormontato da un
portale in legno ed una serie di diverse stanze oggi adibite a magazzino.
Un’ampia scala conduce al primo piano dove si può ammirare la sala da pranzo,
ben decorata come da stile settecentesco, il terrazzo che si affaccia
direttamente sulla piazza, la cucina, la dispensa, il bagno, e la camera da
letto.
Bisogna
inoltre ricordare che il palazzo divenne luogo principale nelle riprese del
film “Il Brigante” di Renato Castellani. Un incendio cagionò tra l’altro
numerosi danni, primo fra tutti alla biblioteca in cui andarono al vento pagine
di libri dall’immenso valore artistico e culturale.
L’immobile
rappresenta oggi il simbolo culturale del piccolo centro del crotonese,
pertanto da più parti si chiede l'intervento pubblico per il ripristino
dell'edificio storico e il riutilizzo a sostegno di manifestazioni culturali e
di luogo di ricerca.
Iginio
Pingitore è sicuramente uno dei più attivi in tal senso e con l'associazione
"Scandale nel cuore" presto presenterà una proposta organica in
consiglio comunale, anzi si augura che al più presto venga inserito nel piano
delle opere pubbliche da realizzare.
"Secondo
il mio punto di vista - dice Pingitore - lo storico palazzo dovrà restare nelle
mani del comune di Scandale. D’altra parte come si potrebbe pensare il
contrario? Basta osservare il palazzo e la storia del paese si raccontata da
sola".
In effetti
a Palazzo Drammis sono le pietre a parlare, a rievocare un glorioso passato.
Quelle mura hanno accolto persino Giuseppe Garibaldi e Umberto II di Savoia,
quando all’epoca passò per il piccolo paesello collinare, su cui la fama degli
illustri baroni si estendeva a pieno, oltrepassando anche i suoi limitati
confini.
"Io ci
vedrei al piano terra del palazzo un’ampia sala convegni - prosegue Iginio
Pingitore - di cui il nostro Comune non dispone affatto. Le sale circostanti
potrebbero essere portate a nuovo e adibite a museo archeologico, meta ambita e
desiderata da anni. Il piano superiore potrebbe essere utilizzato a mo’ di
biblioteca, cosa necessaria per mantenere vivo il fervore culturale".
Nel
palazzo, precisamente nella la parte inferiore che si allarga ai piedi del
pianterreno, si scorge una specie di seminterrato anticamente impiegato come
scuderia, con annesso podere pari a circa 3.000 mq, contenente un frutteto di
un rigoglioso tappeto di ulivi. In questa zona potrebbe starci un vero e
proprio centro enogastronomico che possa mantenere intatte e vive le nostre
tradizioni culinarie da una parte e rendere fiorente dall’altra il turismo,
attraverso degustazioni dei prodotti locali: l’olio d’oliva, i derivati del
maiale, dei bovini e degli equini, il tanto famoso fico d’india con il suo
ottimo liquore.
Il
presidente del Circolo "Scandale nel cuore" non si ferma neanche
davanti ai costi dell'intera operazione "Il valore complessivo
dell’immobile non so a quanto potrebbe aggirarsi, tuttavia occorre
nell’immediato avere i contatti con la famiglia."
Le
ristrettezze dei fondi in cassa, si dice, potrebbero essere compensate dalle
risorse rese disponibili in questi casi dalla Regione Calabria e dalla
Soprintendenza dei beni culturali; ci sarebbe infine l'ultima tranche delle royalties energetiche, dei compensi derivanti
dalla presenza di una centrale elettrica
a turbogas sul territorio di Scandale.
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Palazzo Drammis in una foto pubblicata dal sito del Comune di St. Georgen in Germania |