Scandale - Piazza San Francesco |
giovedì 31 maggio 2012
mercoledì 30 maggio 2012
martedì 29 maggio 2012
lunedì 28 maggio 2012
domenica 27 maggio 2012
Domenica Bomparola - In Campagna
IN CAMPAGNA
Sdraiata sul prato
intriso di fresca rugiada
ammiro il cielo sconfinato e taciturno.
Chiudo gli occhi e annuso il mite odore
della terra.
Il vento soffia dolcemente i salici ed
i fili d’erba attorno.
Un sole caldo indora le guance di una
fanciulla,
che lieta sgambetta tra gli alberi
d’arancio ed i mandorli fioriti.
A piedi nudi gioca tra gli zampilli
della fontana antica.
In lontananza s’ode il gracidio di una
rana,
s’odono le rondini tornare al nido sul
cipresso.
Niente è rumore in questo luogo,
solo malinconiche melodie tutt’intorno.
Certa che nessun paradiso possa
offrirmi più di ciò che ora vedo,
bevo l’ultimo sorso di felicità… e me
ne torno, mesta,
alla mia cupa realtà.
Domenica Bomparola
venerdì 25 maggio 2012
Giovanni Paolo II e la Calabria
Giovanni Paolo II a Lamezia Terme |
Papa Giovanni Paolo II
Karol Józef Wojtyła; Wadowice, 1920 –
Città del Vaticano, 2005
Nella sua visita in Calabria disse:
“La Calabria è stata una
tappa del cammino storico del Cristianesimo. L’Apostolo delle Genti
costeggiando questa terra, ha avuto modo di vedere i panorami di una Regione
ricca di bellezze naturali ancora intatte, che anche io oggi, a distanza, a
tanta distanza di secoli ho la gioia di ammirare. Nel corso della sua storia quasi
bi millenaria la Chiesa Calabrese ,
in generale, ha dato uno splendido e copiosissimo contributo allo sviluppo del
Cristianesimo e della Chiesa Universale, mediante numerosi Santi, Martiri,
Sommi Pontefici ed innumerevoli altre figure del popolo di Dio”.
Il Pontefice ha fatto due viaggi nella
nostra regione: nell'ottobre del 1984 e nel giugno del 1988.
giovedì 24 maggio 2012
L’inaugurazione del ponte sul fiume Neto in un articolo del 2009
Corazzo - Il ponte sul fiume Neto in una foto Pingitore |
Inaugurato il ponte sul
Neto tra Corazzo di Scandale e Topanello di Rocca di Neto.
“Ponte
bagnato, ponte fortunato”, ha esclamato il più anziano della comunità di
Corazzo, mentre il presidente della Provincia di Crotone, Sergio Iritale, sotto
una leggera pioggerellina, tagliava il nastro per l’inaugurazione del ponte sul
fiume Neto che unisce Corazzo a Rocca di Neto. Alla cerimonia, oltre al
presidente Iritale e a centinaia di abitanti di Scandale e Rocca di Neto, erano
presenti il vicepresidente, Emilio De Masi, gli assessori provinciali, Santo
Scalise, Salvatore Bonofiglio e Claudio Liotti, i consiglieri provinciali,
Antonio Barberio, Egidio Sicilia e Sergio Arena, e il sindaco di Rocca di Neto,
Alfonso Dattolo. Erano presenti, inoltre, il direttore del Dipartimento IV
Giuseppe Macheda e il responsabile unico del procedimento Francesco Benincasa.
Applausi
e brindisi per l’inaugurazione di un ponte che unisce due comunità e che era
rimasto chiuso sin dal 1973. Il costo complessivo dell’opera è stato di circa
520mila euro. Il ponte sul fiume Neto tra Corazzo di Scandale e Topanello di
Rocca di Neto, infatti, fu progettato nel 1880 dall’ingegnere Settembrini
dell’Ufficio tecnico provinciale del Genio Civile, Provincia di Calabria Ultra
2, Circondario di Crotone, e realizzato lungo la strada consortile
Crotone–Savelli nei primi anni del ‘900.
Il
ponte ha una struttura realizzata completamente in acciaio i cui elementi sono
interamente chiodati e bullonati e la cui lunghezza complessiva è pari a circa 165 m con 5 campate da 24 m e 2, le estreme
appoggiate sulle spalle, di circa 21.5 m con 6 piloni anch’essi metallici. Un
sistema di traversi ortogonali alle travatura reticolari verticali sostiene
l’impalcato del ponte, originariamente in legno massiccio e tavolato secondario
su cui era posta la massicciata ferroviaria. I lavori di sistemazione, eseguiti
per conto della Provincia di Crotone dall’Ati Bonfante e Mulè Snc & Viman
Srl di Caltanissetta, sono consistiti:
-
nella demolizione dell’intera sede ferroviaria e dell’impalcato portante in
legno in modo da mettere a nudo la struttura metallica principale;
-
nella pulitura mediante sabbiatura a pressione e successiva verniciatura;
-
nella messa in opera del nuovo impalcato in struttura mista costituito da
longheroni in acciaio, tavolato in castagno massiccio e soletta portante in
c.a. dello spessore di 17 cm ;
- nella posa in opera del manto bituminoso carrabile e della pavimentazione
pedonale;
-
nella realizzazione delle opere di raccolta delle acque meteoriche, della
segnaletica e dell’illuminazione notturna.
Con
i lavori di completamento, progettati dagli uffici tecnici della Provincia ed
eseguiti dall’impresa C.I.N. s.r.l. di Rocca di Neto per un importo complessivo
di € 121.000,00 sono state ammodernate entrambi le strade di accesso al ponte
mediante l’allargamento delle carreggiate, il rifacimento del sottofondo e
della sovrastruttura stradale, l’apposizione della segnaletica e l’impianto di
pubblica illuminazione.
Dulcis
in fundo a passare per primi il ponte appena inaugurato sono stati i fedeli al
seguito della processione di San Giuseppe Operaio.
Fonte: Sito della Provincia
di Crotone 02/05/2009 .
Inaugurazione del ponte in una foto del sito della Provincia di Crotone |
Il ponte di notte in una foto pubblicata da Area Locale |
mercoledì 23 maggio 2012
Erodoto - Guerra e pace
“La pace è diversa dalla guerra perché
in tempo di pace i figli seppelliscono i padri, mentre in tempo di guerra i
padri seppelliscono i figli”
ERODOTO
Alicarnasso 484 – Turii 426 circa a.C.
Storico greco
- Turii era una colonia panellenica
della Magna Crecia, eretta nel 443
a .C. per volere di Pericle sulla distrutta Sibari. Fu
costruita sotto la supervisione di Ippodamo di Mileto. Alla sua fondazione si
vuole che partecipassero Erodoto e Lisia.
Turii finì col diventare una dipendenza
romana e si oppose a Pirro. Per ridargli vita dopo la devastazione di Annibale,
Roma (nel 193 a .C.)
vi fondò la colonia latina di Copia. Successivamente, pur conservando
un’importanza strategica, declinò e venne abbandonata -
martedì 22 maggio 2012
Banda musicale di Scandale a Lamezia
Banda musicale Gaudiosi di Maria di Scandale a Lamezia Terme |
Da Scandale tutta la banda musicale a
Lamezia per il Concorso Nazionale
Ė il 20 maggio 2012, che a Lamezia
Terme, presso il teatro Politeama, per la prima volta gli allievi della banda Gaudiosi di Maria di
Scandale (Crotone) hanno partecipato al CONCORSO NAZIONALE DI MUSICA A.M.A.
CALABRIA, giunto ormai alla diciannovesima edizione con l'obiettivo di
promuovere la cultura di questo genere musicale, riservato a complessi
bandistici e/o orchestre di fiati, senza limiti di numero dei musicisti che li
compongono e senza impedimento di età, con l'eccezione di quelli iscritti nella
Categoria giovanile.
Il Concorso infatti è articolato in
cinque categorie con un programma che prevede per ciascuna di esse l'esecuzione
di una marcia e di un brano a libera scelta, più l'interpretazione di una
composizione selezionata fra tre proposte dalla direzione artistica. La
commissione giudicatrice è presieduta da esponenti di alto livello, molte delle
più importanti personalità musicali operanti in Italia e all’estero .
Alla manifestazione hanno preso parte
bande provenienti dalla Calabria e due provenienti dalla Sicilia. I
giovanissimi della banda musicale Gaudiosi di Maria Scandale, si sono esibiti,
vista la giovane età, nella seconda categoria, ottenendo il punteggio di
80/100, giungendo al secondo posto. Un risultato eccellente ed inaspettato, considerato
il fatto che gran parte dei componenti frequentano la scuola di musica da poco
tempo; bambini di età non superiore ad undici anni che per la prima volta sono
saliti su un palcoscenico: Giuseppe Simbari, Giulia Demme, Letizia Pingitore,
Antonella Donato, Alessandro Morrone, Anthony Sgarriglia, Raffaele Trivieri,
Andrea Pantusa, Maria e Arianna Pignataro, Francesco Marino, Carlo Caligiuri,
Claudio Costanzo, Matteo Scalise , Giacomo Lonetto e altri con qualche anno i
più, quale Maria Raimondo, hanno eccelso nelle loro perfomance, con i seguenti
brani: Suite Forband di Nunzio Ortolani,
Menhir di Filippo Ledda, Montefeltro di Michele Mangani
La gioia dei componenti tutti della
banda e dei genitori presenti, dei maestri Franco Pignataro e Simone Pasculli,
i quali entrambi in questi due anni si sono prodigati per raggiungere molti
degli auspicabili obiettivi, applicandosi con serietà e duro lavoro, hanno
contribuito a rendere emozionante un risultato in cui tutti credevano. In
questi lunghi mesi di prove hanno offerto tanto del loro prezioso tempo per
incentivare l’attività musicale del nostro piccolo paese.
L’intera esibizione è stata diretta dal
maestro Franco Pignataro, direttore dell’intero gruppo bandistico, all’interno
del quale collabora il giovane maestro Simone Pasculli che impartisce lezioni
ai più piccoli, agli allievi della Gaudiosi di Maria. Pasculli, con l’aiuto del
maestro Pignataro, sta dando vita al nuovo complesso bandistico di Cerenzia che
tra l’altro, partecipando alla categoria adulti dello stesso concorso, ha
ottenuto il secondo posto. Praticamente il duo Pignataro-Pasculli ha portato in
luce le uniche due bande provenienti dalla provincia di Crotone. “Una provincia
che purtroppo in anni d’attività, dopo numerose promesse d’aiuto e sostegno, ci
ha lasciati col fumo in bocca, nel più totale abbandono. Chissà perché la
cultura, come del resto altro, è messa da parte solo in questa provincia”. Con
questa triste riflessione il presidente Iginio Pingitore rammenta che
l’organizzazione in ambiti internazionali ha portato alto il nome della
Calabria e del crotonese, come quell’avvenuta in Spagna, dove ha conquistato il
terzo posto in una competizione europea. Pertanto è importante un occhio di
riguardo per l’organizzazione musicale di Scandale e merita essere incentivato
ciò che per i nostri giovani è formazione altamente istruttiva e educativa.
Con la gioia dei componenti e dei
genitori si è conclusa un’esperienza fantastica. Plauso e ringraziamenti di
vero cuore vanno al Maestri Francesco Pignataro e Simone Pasculli per il
notevole impegno e la rispettiva determinazione.
Articolo di Area Locale pubblicato ieri
21 maggio.
lunedì 21 maggio 2012
domenica 20 maggio 2012
Altro articolo del 1961 che parla del film Il brigante
Scandale 1961 – Sopra, le due attrici Serena
Vergano e Anna Filippini passeggiano in via Roma durante una pausa del film “Il
Brigante”. La foto è proprietà dell’Archivio del giornale “l’Unità” di Roma. Sotto,
l’inizio del film.
Le reazioni
della critica di fronte a Il brigante
Sono state sostanzialmente concordi nel sottolinearne le gravi diseguaglianze,
i compromessi spettacolari, la mancanza di una salda ispirazione unitaria;
tuttavia, anche se queste osservazioni sono senz’altro condividibili e l’opera
nel suo insieme non può certo considerarsi riuscita, un fondo di perplessità
resta in chi si accinge a giudicare l’ultimo film di Castellani, considerandolo
sia in se stesso sia nel suo significato rispetto alla parabola percorsa dal
regista dopo il 1950. Il lieto mondo giovanile rappresentato nelle commedie
che, nel primo dopoguerra, gli dettero prestigio e fama entrò infatti in crisi
all’atto stesso della sua più compiuta e coerente espressione: Due soldi di speranza se per un lato
affermava con spregiudicato buon umore l’irrinunciabile fede nei valori della
giovinezza e dell’amore, per l’altro dava corpo a una fonda, radicale sfiducia
nella società, concepita come una gigantesca trappola che le generazioni
anziane eternamente rinnovano per imbrigliare e asservire lo spirito di libertà
dei giovani. Il mondo appariva insomma come una congiura dei padri ai danni dei
figli: ai quali non restava se non proclamare alta la loro ribellione, la
volontà di rimanere fedeli alle proprie generose e disinteressate aspirazioni.
[...]
Con Il
brigante Castellani mostra di essersi accostato a una dimensione del vivere
umano che gli era sempre stata profondamente estranea: quella politico-sociale.
Questa scoperta gli dà la coraggiosa energia necessaria a indagare con serietà
d’intenti e non mentita simpatia le misere condizioni delle desolate plebi
meridionali, attraverso una vicenda ricca di drammaticità e, in alcuni tratti,
potentemente efficace: pensiamo alle sequenze sull’occupazione delle terre,
forse non originalissime ma ricche di calore e colore, e soprattutto alla lunga
attesa del ritorno della delegazione contadina, al canto che si leva dalle
celle ove i capi del movimento sono stati rinchiusi. Tuttavia, il nuovo motivo
ispiratore non è stato in grado di impadronirsi completamente dell’animo del
regista e quindi di infondere un unitario pathos all’opera. Cosi, Castellani ha
voluto inserire in essa, con funzioni di co-protagonista, l’inutile figura di
un ragazzino che devia l’attenzione dal nucleo narrativo essenziale e la cui
maturazione psicologica è malamente seguita, su un piano di assoluta
prevedibilità; inoltre (cosa ancor più grave e più significativa della scarsa
fiducia riposta dal regista nelle autonome possibilità di vita del
protagonista) il personaggio principale è stato affiancato da un personaggio
femminile che introduce nel racconto la banalità di una sciapa storia d’amore e
che con la sua presenza rende più macchinosa e enfatica la deludente soluzione
finale. Nell’ultima parte del film, dopo il fallimento dell’occupazione delle
terre, sembra quasi che Castellani, spaventato dalla violenta polemica della
sua opera, abbia di proposito voluto confondere le carte; e che la cattiva
coscienza lo abbia tormentato al punto da farlo ricorrere a una serie di
melodrammatici artifici veramente sbalorditivi in un regista della sua natura.
[...]
Vittorio Spinazzola, da Cinema Nuovo,
1961
venerdì 18 maggio 2012
Calabresi famosi - Lino Patruno
Nella foto sopra, Lino Patruno con
Lucio Dalla, Nanni Svampa e Lucia Mannucci durante una trasmissione televisiva.
LINO PATRUNO
Michele Patruno detto Lino, nato a
Crotone il 27
ottobre 19 35, fu registrato all’anagrafe il giorno dopo perché durante
il fascismo veniva dato un premio in denaro a chi nasceva il 28 (il 28 ottobre 19 22,
Marcia su Roma). Musicista, attore, chitarrista, nel 1964 fu co-fondatore del
gruppo musicale I Gufi, che si sciolse nel 1969. Successivamente si è dedicato
al jazz.
giovedì 17 maggio 2012
mercoledì 16 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
lunedì 14 maggio 2012
domenica 13 maggio 2012
Antonio Paparo - In morte del fratello Aldo
Scandale 1958 in un quadro di Alberto Elia |
In morte del fratello Aldo
Se un dì più non andrem sempre fuggendo
di terra in terra
ci troveremo là dove tu adesso sei approdato.
Forse l’unico lido dove un giorno potremo
ricostruire la Scandale
perduta
per riunire i parenti e gli amici tutti
quanti sperduti.
“E senza ch’io attraversi terre e mari”
verrò spesso di fronte a quella chiusa a
riscoprir di te tutte le cose
che certo non conobbi in quella vita che
stesso grembo ci diede.
“E quando il coro delle coturnici ci
blandirà nell’eterno sonno”
troveremo senz’altro nostra madre come
una statua davanti a quel marmo
“e solo quand’Egli ci avrà perdonato le
verrà il desiderio di guardarci”
L’uomo giusto costruisce la sua casa su
salda roccia e il vento non l’angustia
non l’angustian tempeste o mareggiate.
Come un albero forte con possenti
radici e gli alberi lo sai
van giudicati per i frutti che fanno e
che frutti hai prodotto, con l’aiuto
della tua Antonietta: e Leo, e Pino, e
Nadia e infine Mary;
quattro splendidi frutti che hai posto
rigogliosi sulla panca,
la panca della vita che hai lasciato.
Come due sante t’hanno accompagnato fino
alle porte della sua casa
la tua sorella Sina e Assunta la Cognata.
Lucido fino in fondo hai detto loro Su
non piangete, più, non disperate
“non sarò certo nella stanza accanto”
ma dentro voi ed io vi benedico grazie
di tutto quel che avete fatto
or non temete più, mi ha perdonato e mi
ha guarito, e voi non ricordate
le mie spoglie fredde e incancrenite
sono risorto, vivo un’altra vita.
Perché Lui c’è esiste veramente, e voi
restate uniti
amatevi l’un l’altro seriamente questo
è quello che conta nella vita.
Come un ramo spezzato lascia l’albero
monco di sua vita
del suo quarto ramo ora é privato l’albero
familiare, per la tua dipartita.
Ma se il chicco di grano non marcisce non
può dare il suo frutto, la sua spiga
ricca di chicchi nuovi e rigogliosi Alice,
Andrea e Giorgia la tua cocca
che continuano vita e tradizione di chi
ci ha preceduto.
Li ho visti, erano là in quella chiesa Nonno
Nicola che chiamavan Corvo
Giuseppe Il Tatarando “u Pisafierru” Nonna
Teresa detta La Spagnola
“Quatrareddra” per sempre col suo Panto
orgogliosa.
C’erano zie, zii e cugini defunti zio
Bruno, e Juzza “a randa”
con il figlio Peppino, zio Carmine con
la zia Bettina
zio Antonio, ancora solo, ma contento, zio
Giuseppe, zia Mena e la figlia Maria
zio Luigi “i Ninnillu” e la zia Juzza con
il caro Turuzzu
zia Giuseppina e lo zio Agostino zio
Nicola e zia “Rilla” con il caro Peppino.
E c’erano anche i nostri congiunti Carmine
e Bruno, morto piccoletto
altri rami recisi della nostra famiglia
e con Carmine c’era anche Camillo suo
cognato
e c’eran pure Orlando “ì Biafora”e
Catirina Coriale “ì du Zarè”
e c’era “Mastru Pietru”, il padre, e la
madre di Assunta
e c’erano i Lettieri: Vincenzo e
Rosetta, c’era Don Amedeo e Sina Cizza
e c’era pure Eugenio Chierichetti di
Busto Arsizio
con la moglie Clementina Ferioli, i
miei diletti suoceri
e c’erano Filippo e Filippina, i
Manuguerra.
E in un angolo, forse un po’nascosti “Carminuzzu
i Curgnanu” e l’Angiolina Militi.
E c’era poi una schiera di amici e di
parenti, che lì per li non ho riconosciuto
accorsi tutti lì, tutti contenti a far
festa felici al ricongiunto
e c’erano i Padrini di battesimo e
cresima
Don Mario Cizza e Don Orlando
Scaramuzzino con le rispettive consorti.
E tutti poi con noi, dopo il mesto
saluto son venuti da Leo,
a fare festa a brindare e gioire con il
nuovo arrivato
Aldo, in mezzo là seduto, che era il
festeggiato.
Pubblicato da Antonio Paparo su paparoblog.wordpress.com
il 4 febbraio 2012 .
venerdì 11 maggio 2012
Il brigante Palma
Domenico Pietro Strafaci, detto Palma
Longobucco 1831 – Bosco di Macchia
Sacra 1869
Dopo aver scontato molti anni di
carcere per omicidio, il brigante Domenico Pietro Strafaci, detto Palma (nella
foto) si diede alla macchia in Sila, nel circondario di Casabona, di Rossano e
di Corigliano. Basso e robusto, con tratti signorili, componeva poesie e
rispettava tutti, tanto da essere definito “il brigante galantuomo”. Scriveva
proclami per passione, firmandosi “Il re della montagna”. Catturato nel 1869 in seguito a una
soffiata, il tenente Riccio ne inviò la testa al colonnello Bernardino Milon,
comandante delle forze militari contro il brigantaggio, che ne diede notizia al
suo superiore, Generale Sacchi:
“La testa
di Palma mi giunse ieri a giorno, verso le sei e mezzo. È una figura piuttosto
distinta e somigliante a quella di un fabbricante di birra inglese. L’ho fatta
mettere in un vaso di cristallo ripieno di spirito, e ora chieggio a Lei se
vuole che la porti così, per farla poi imbalsamare, non essendo qui capace
nessuno di fare tale operazione. Nel caso affermativo me lo faccia prontamente
sapere. Si sono fatte delle fotografie della testa e, se riescono bene, gliene
spedirò un certo numero. Ho avuto entusiastiche manifestazioni, ma io sono di
carattere assai freddo e le confido che l’emozione da me provata è stata
limitata; avvenga che la più grande emozione l’avrò quando andrò via dalla
Calabria”.
Per un approfondimento: E. De Simone, Atterrite queste popolazioni. La repressione
del brigantaggio in Calabria nel carteggio privato Sacchi – Milon (1868 – 1870),
Editoriale Progetto 2000, Cosenza 1994.
giovedì 10 maggio 2012
mercoledì 9 maggio 2012
martedì 8 maggio 2012
lunedì 7 maggio 2012
venerdì 4 maggio 2012
E Marilyn disse...
Marilyn Monroe a 19 anni in uno scatto
di Joseph Jasgur
“Se avessi rispettato tutte le regole,
non sarei arrivata da nessuna parte”
Marilyn
Monroe
Norma
Jean Baker - Mortenson
Los
Angeles, 1 giugno 19 26
– Hollywood, 5
agosto 19 62
Attrice cinematografica statunitense
giovedì 3 maggio 2012
mercoledì 2 maggio 2012
Paesi di Calabria - Diamante
Diamante in una foto di Gianni Termine |
DIAMANTE
Diamante è un grazioso paese in
provincia di Cosenza. Centro peschereccio e importante stazione balneare. Il
paese sorge su una sporgenza tra piantagioni di cedri, nei pressi dello
scomparso Porto dei Focesi. Appartenne ai Carafa.
Diamante è conosciuta anche come la
città dei murales, dai numerosi dipinti che si possono ammirare passeggiando
per i vicoli della cittadina.
Panorama di Diamante in una foto di Eugenio Magurno |
martedì 1 maggio 2012
Foto di gruppo sulla strada per Corazzo
Foto di gruppo degli operai che negli
anni Cinquanta lavoravano sulla nuova strada interpoderale Fota – Corazzo,
terminata nel 1957 (Archivio Aprigliano).