Sopra, due foto scattate a Scandale nel 1955 e pubblicate nel libro di Manlio Rossi-Doria, Un paese di Calabria, l’Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2007.
NOTE DI VIAGGIO
Scandale 12 novembre 1954
Ci siamo alzati tardi perché la stanchezza del viaggio era molta da smaltire. Solo alle nove sono uscito con Gilberto approfittando d’un momento che l’acqua aveva smesso. Piove, infatti, da ieri a ondate, mezz’ora sì e due no, e in qualche momento c’è anche il sole, ma quando piove, piove forte. Per la pioggia tutti i contadini erano rimasti in paese ed erano numerosi quando siamo passati. Alle prime parole di saluto e d’informazione di quel che eravamo e intendevamo fare s’è formato il crocchio e il grosso problema del paese – l’Ente Sila – è venuto fuori in tutti suoi termini. C’è materia, al riguardo per una prima nota. Questo primo incontro mi è servito già a sviluppare altri incontri con i contadini e potrà servirmi domani a impostar la conversazione con il capo – centro.
Siamo arrivati così più tardi in municipio e abbiamo parlato d’affari, di come sviluppare, cioè, il nostro lavoro con il Segretario comunale, il Sindaco, il collocatore ed altri pochi. Il materiale statistico è abbondante e ben ordinato e sotto questo riguardo le cose potranno andare bene. Ci siamo anche orientati sulla situazione politica. I risultati delle elezioni hanno portato alla vittoria dei democristiani nelle amministrative del 1952 e alla superiorità delle sinistre sui democristiani nelle politiche del 1953. L’organizzazione politica sembra, tuttavia, molto debole e in ogni parte esclusivamente con carattere elettorale. Le uniche due situazioni organizzative d’una certa consistenza sono il partito comunista e l’azione cattolica. In base alle informazioni finora raccolte il partito comunista conta su di un notevole numero di adesioni sicure, ma non ha una articolata ed efficiente situazione organizzativa: manca la differenziazione col partito socialista, manca un organizzato movimento femminile e giovanile, debole e inesistente l’organizzazione sindacale e la stessa Associazione degli assegnatari non sembra che abbia una notevole continuità d’azione.
Quanto all’azione cattolica il quadro fattomi dagli stessi dirigenti che erano lì, era quello di un’articolata organizzazione, ma probabilmente anche questa ha una consistenza e una continuità di non molto rilievo. L’interesse è che, mancando conventi, un clero numeroso e opere di carità (il solo prete è un giovanotto di San Mauro, don Renato), il movimento è tutto di laici ed è diretto dagli stessi quadri dell’amministrazione comunale: un impiegato comunale, la moglie del sindaco, ecc. S’è parlato poi a lungo della scuola, delle varie iniziative del Municipio e degli ostacoli che vi frappone il Genio Civile di Catanzaro. Comincio, cioè, ad avere materiale per una lunga nota che potrebbe aver titolo “Memorie d’un segretario comunale”.
All’ultimo, i contadini, che erano entrati in municipio ed erano alla porta della stanza dov’eravamo riuniti, han fatto ressa ed uno di loro s’è fatto avanti – Pietro Santoro – col quale, dopo aver a lungo conversato, mentre gli altri contadini facevano coro all’intorno, ho combinato di andare lunedì o martedì a Ponte Corazzo a sentirlo parlare coi funzionari dell’Ente Sila e a vedere la sua terra.
Roma. Biblioteca Giustino Fortunato. Archivio Rossi-Doria, vol. II, fascicolo, 5. Notazioni personali di Rossi-Doria in forma di diario ricavate durante la permanenza a Scandale per l’inchiesta commissionata dall’Unesco. Versione dattiloscritta proveniente dalla Facoltà d’Agraria di Napoli - Portici.